Space wolf - Film (2003)

Criminali in campeggio terapeutico vengono trucidati da un licantropo alieno. Nonostante il soggetto faccia sperare in qualche delirio trash da risate certe, si tratta di settanta pesantissimi minuti di dialoghi superflui fra personaggi insopportabili (l'unico a risaltare, non in bene, è un ciccione che rutta l'alfabeto). Quando finalmente arriva lo "space wolf" (nell'ultimo quarto d'ora) gli effetti ultragore (e ben realizzati) di Olaf Ittenbach danno un vago sollievo, ma è davvero troppo poco. Confezione, ovviamente, amatoriale. Noiosissimo.

Quando nel mezzo del cammin di propria vista il cinefilo arriva a rimpiangere Schnaas chiosando "McTiernan gratinato da Zio Tolo" è proprio segno che il mondo sta per finire. Fossile di una mezza idea introvabile anche al miglior archeologo, tecnica accampata nel Gobi, paura che non arriva a fare manco 0,9 e un Ittenbach convocato a dare appeal a un cast che si esprime per metà metraggio a rutti e per l'altra metà a insulti (così per capire a quanti carati siamo). Nel referenziarlo non c'è che l'imbarazzo senza scelta e la password, l'avrete capito, è bypassare, ché la vita è breve.