Tutte le donne di un uomo da nulla - Film (2009)

Un mezzo fallito col vizio del gioco viene mantenuto dalla moglie e con lei ha un freddo rapporto. Per poter pagare un debito si inventerà fotografo per un volto nuovo d'un reality. Fratter delinea a suo modo la consueta provincia maliziosa che fa il paio con l'essere velenosa; quella dei sotterfugi e dei tabù malcelati. La puerile messa in scena e il trionfo della recitazione amatoriale la fa da padrona, ma arriva in soccorso ogni tanto qualche "discreto" momento e qualche bellezza che compiace l'occhio... senza però salvare il film.

Il titolo è un perfetto endecasillabo. Fratter si cimenta col drammatico, ma non pare nelle sue corde. Il film sconta anche prestazioni attoriali mediocrissime, probabilmente improvvisate, ma con la splendida sorpresa di Claudia Vismara, non a caso destinata ad una carriera interessante. Ci sono Luana Borgia, al suo ultimo film (aveva già lavorato in film non hard) e la Di Sarno, "celebre" per Aborym, di Andolfi...

Quasi terribile questo film di Fratter che però prova a dare almeno un minimo di credibilità e spessore alla pellicola senza però riuscirci. Colpa di una storia fatta di eventi e personaggi spesso gratuiti e senza un vero perché che si perdono in veri e propri buchi neri. Il "buon" Roger fa un po' di tutto e, visti i risultati, esagera. L'unica nota positiva è la prova della Vismara che infatti farà carriera rispetto agli altri: ma non basta.

Non era poi così male sulla carta questo personaggio anodino e succube di varie figure femminili di diverso genere che lo scherniscono e si approfittano del suo carattere remissivo e taciturno. Purtroppo la recitazione sottotono del cast femminile (di uomini ce ne sono due o tre) e una certa fiacchezza dei dialoghi concorrono ad appesantire il film che non riesce mai a esprimere le sue potenzialità dimostrandosi invece opaco. Fratter, oltre a scrivere, dirigere e montare, si tiene il ruolo da protagonista e se la cava discretamente.