Un altro giro - Film (2020)

Un altro giro
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Druk
Anno: 2020
Genere: drammatico (colore)
Note: Aka "Drunk".
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Bere consapevolmente, seguendo l'esempio di chi dopo studi specifici si dice certo che alzare dello 0,5% il tasso alcolemico del sangue apporti benefici in numero maggiore rispetto ai danni per la salute: quattro amici - non al bar ma al ristorante - ne parlano sorseggiando un delizioso champagne, mentre Martin (Mikkelsen), il più morigerato del gruppo, opta per l'acqua. Gli apprezzamenti degli altri tre al tavolo per i vini e i superalcolici presentati dal sommelier che ne illustra le doti, però, lo spingono a cambiare idea e la serata finisce in gloria. Per questo i quattro, che insegnano tutti nella stessa scuola, decidono di provare l'esempio di quel tale, di verificare...Leggi tutto cioè scientificamente (o quasi) gli effetti positivi dati dall'assunzione di alcol in dosi limitate ma costanti lungo l'arco della giornata. Non era facile rendere palpabile e credibile il successo in campo sia professionale che sociale di chi alza (non troppo) il gomito. Difatti grossi cambiamenti non se ne vedono, se non in qualche accenno da ATTIMO FUGGENTE durante le lezioni dei quattro professori (con ovvi peana nei confronti di noti amanti del bere come Churchill e Hemingway). Sono miglioramenti - anche quelli nella sfera sentimentale - che chi guarda deve dare per acquisiti. Soprattutto in tre casi su quattro, perché chi sta principalmente sotto la lente della regia è Martin: la sua difficile relazione con la moglie (Bonnevie) viene risollevata da una nuova verve, dal desiderio di riprendersi la vita con lei e i due figli, ma si nota un certo imbarazzo del film nel riuscire a mostrare reali progressi che giustifichino la prosecuzione dell'esperimento. C'è poi da fare attenzione, perché il passo tra qualche bevuta e il vizio è breve. E notando quanto il divertimento, la sensazione di poter cogliere il meglio della vita, sia tanto a portata di mano, i quattro cominciano ad alzare le dosi con conseguenze prevedibili. Non si scade però mai nella farsa, nonostante qualche momento inevitabilmente volto in direzione dell'allegra commedia cameratesca: chi beve, specialmente a una certa età, può in pubblico risultare involontariamente comico, e il film ce lo dimostra anche con una carrellata di filmati di repertorio comprendenti capi di stato e celebri onorevoli colti in momenti di non totale autocontrollo. Non si trova tuttavia mai il twist in grado di ravvivare davvero la storia, come se mancassero le idee per convogliare la trovata iniziale in uno svolgimento all'altezza. Fortunatamente lo spessore umano di Mikkelsen, la sceneggiatura mai dozzinale mantengono DRUK su buoni livelli, puntando a rendere simpatici i quattro protagonisti mentre si affronta il tema dell'alcolismo da una prospettiva diversa e originale. Ma è la declinazione della vicenda in chiave drammatica (talvolta mascherata dai toni allegri) a permettere di poter rinunciare a battute e gag che un tema così avrebbe potuto donare in quantità. Lo sguardo perennemente corrucciato di Martin ci accompagna fino alla festa liberatoria del finale, che segue un prefinale triste e un rifiuto lodevole della soluzione più consolatoria. La coerenza dell'insieme premia il film, ne connota con chiarezza l'origine nordeuropea e lo inscrive tra i pochi che valicano con successo quei confini.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 19/12/20 DAL BENEMERITO LEANDRINO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 13/11/21
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Bubobubo 3/01/21 14:09 - 1847 commenti

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Nevrosi contemporanee di mezza età tra Skarderud e Kierkegaard: il primo sostiene che un tasso alcolico stabile di 0.5 nel sangue renda l'individuo migliore, il secondo che per accettare il proprio stare al mondo (e amare l'altro) bisogna riconoscere di essere fallibili. Pareva una chimera rivedere il Vinterberg del capolavoro Il sospetto; invece questo dramma corale maschile di rara potenza espressiva (eccellenti Mikkelsen e Bo Larsen) raggiunge degli apici lirici ancora inesplorati, con un intenso finale in chiaroscuro. Una visione toccante, da non lasciarsi sfuggire.
MEMORABILE: Roosevelt, Churchill e Hitler; Disastroso party alcolico; Orale di maturità con Kierkegaard; In barca verso il nulla; Il finale.

Leandrino 19/12/20 22:29 - 515 commenti

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Accettare la propria fallibilità per tornare consapevoli del proprio peso nelle vite degli altri; è un po' il concetto che sta dietro la sperimentazione alcolica tutta diurna del grande Vinterberg. Una parabola tragicomica basata sugli effetti dell'indulgenza, sulla possibilità di tornare giovani e soprattutto sulla necessità di rimanere vivi, anche da soli e nell'affanno: anche quando si pensa che tutto sia perduto. Eccellente la fotografia di Sturla Brandth Grøvlen e la prova generale del cast capitanato dal mastodontico Mikkelsen.

Kinodrop 12/01/21 18:28 - 2965 commenti

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Quattro professori di un liceo danese, ormai stretti tra professione e routine familiare, cercano di conservare entusiasmo e vitalità affidandosi a pratiche e teorie dal tasso alcolico "regolamentato". Un potente e profondo quadro psicologico al maschile sulla forza dell'amicizia e della complicità come contrappeso all'avanzare degli anni e alla stimolante presenza giovanile propria dell'insegnamento. Una storia sempre al confine tra goliardia e malinconia, con un cast eccellente su cui giganteggia il mestiere e il carisma di Mikkelsen. Finale liberatorio con un velo di tristezza.
MEMORABILE: La teoria del tasso a 0.50; A lezione un po' instabili; In barca senza una meta; La festa di diploma e il ballo in riva al mare.

Daniela 13/01/21 10:43 - 12676 commenti

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Uno stato permanente di euforia alcolica per vivere meglio con se stessi e con altri: quattro insegnanti di liceo decidono di sperimentare questa teoria e le cose sembrano davvero andare meglio, almeno inizialmente...  Il regista affronta questo soggetto rischioso evitando sia facili moralismi che edulcorazioni piaciose e, nonostante i risvolti anche tragici, il risultato è un film ottimista, un inno all'amicizia virile, alla capacità di ritrovare lo spirito della giovinezza e alla vita nella sua pienezza, fallimenti compresi. Ottimo il cast in cui svetta Mikkelsen, monumentale. 
MEMORABILE: Il confronto tra i tre candidati; Il gol del ragazzino occhialuto; Il volo nell'ultimo fotogramma. 

Herrkinski 11/02/21 14:52 - 8129 commenti

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Lavoro coraggioso che è al tempo stesso celebrazione e condanna di uno stile di vita alcolico tutto danese; i benefici sociali di una tradizione nazionale sono messi in scena con simpatia ma non mancano i momenti di riflessione su cosa stia a monte del consumo d'alcol e sui suoi effetti che non tutti riescono a gestire. "Bevi responsabilmente", come dice un noto slogan, ben incarnato da questa dramedy che gode di chiaroscuri emozionanti e prove attoriali superlative, su tutte un Mikkelsen straordinario. Ottimo film che affronta un tema scomodo con umanità e senza demonizzare.

Capannelle 17/02/21 15:43 - 4413 commenti

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Spunto da commedia (un minimo d'alcool fa bene?) ma che, visti gli attori in gioco, vive di ironia fino a un certo punto. Vinterberg riesce a giostrare dolce e amaro nel modo giusto, senza palesi sorprese ma affinando dialoghi e personaggi con un ottimo grado alcolico, pardon, di genuinità. Lo fa senza scoppi d'ira o intenti moralistici ma facendo capire cosa può nascondersi dietro un quotidiano che si porta appresso ansie e frustrazioni personali. Siamo in ambiente scolastico, come ne Il sospetto, ma qui il protagonista troverà degli alleati e non delle serpi da cui difendersi.

Jandileida 4/04/21 23:29 - 1568 commenti

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Vintage Vinterberg: come nei suoi momenti migliori, il regista danese mette di nuovo in ballo la vita e la spolpa con certosina precisione. Il tempo passa, la gente invecchia, le aspettative non si riempiono: quattro insegnanti danesi provano a metterci una toppa ricorrendo al divino idromele. Bella ode all'amicizia virile e alla fallibilità del genere umano, condizione che il buon Thomas suggerisce come immanente e per questo, in fondo, ben più che accettabile. Mikkelsen al solito una testa e una spanna sopra al resto del mondo. Qua e là fa capolino un ottimismo un po' artificiale.

Paulaster 17/05/21 09:55 - 4433 commenti

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Quattro amici professori sostengono la teoria che bisogna mantenere un certo livello alcolico giornaliero. Il tema è quello dell’alcolismo dilagante in Danimarca e delle insidie per chi lo percepisce solo come un allegro svago. Vinterberg equilibra perfettamente l’aspetto “scientifico” tratteggiando bene le varie fasi euforiche, le conseguenze sociali e le drammatiche conclusioni. Mikkelsen riesce ad essere contenuto per poi esplodere in tutta la sua fisicità. Piccole mancanze nei postumi delle bevute più pesanti in quanto sembrano sempre tutti riposati e pronti a ricominciare.
MEMORABILE: Il test dell’elezione; I politici ubriachi; La corsa intorno al lago; La pipì a letto; Il gol del bambino occhialuto.

Xamini 27/05/21 00:18 - 1255 commenti

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La ricerca della leggerezza, prima ancora che della felicità, o meglio, dell'ebbrezza, ossia di quello stato che ti permette di danzare come uno Zarathustra. Per raggiungerlo, per allontanare quello spirito che rende tutto greve e tiene ancorati a terra, è necessario un piccolo sacrificio dei sensi, con qualche conseguenza. A volte sbrigativo, Vinterberg mantiene un non semplice equilibrio, evita risposte chiare e semplici, andando a parlare soprattutto per sensazioni, attraverso quattro attori in grande spolvero, sopra i quali svetta Mikkelsen. Si potrebbe provare a vederlo brilli.
MEMORABILE: La teoria del tasso a 0,5%; I tre candidati; Il climax danzante.

Rambo90 12/06/21 16:14 - 7706 commenti

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Film molto molto interessante, capace di tenersi abilmente sul filo del giusto e dello sbagliato, tratteggiando una sorta di inno alla vita e di affresco sull'amicizia. Il gruppo di attori in stato di grazia valorizza pienamente la sceneggiatura, che porta sì lo spettatore a parteggiare per loro ma spesso anche a disapprovarne la condotta. Buona la regia e assolutamente originale il punto di partenza della teoria dello 0,05%. Da vedere.

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Pinhead80 15/07/21 16:28 - 4779 commenti

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Quattro insegnanti del Liceo decidono di sperimentare una teoria la quale sostiene che avere un tasso alcolemico costante di 0,5 grammi/litro nel sangue renda la vita migliore per sé e per gli altri. Le conseguenze saranno imprevedibili e a tratti disastrose. Thomas Vinterberg regala sempre opere di grande spessore che sfruttano soggetti interessanti. In questo caso tratta una questione spinosa senza prendere una posizione particolare, utilizzando attori fidati e affiatati. Su tutti troneggia il grandissimo Mads Mikkelsen, che ci regala un finale esplosivo e ballerino. Da vedere.
MEMORABILE: La confessione della moglie a Martin; Il travolgente e inaspettato finale.

Myvincent 2/10/21 08:49 - 3748 commenti

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Un gruppo di insegnanti sperimenta le originali idee di un filosofo norvegese dandosi alle libere bevute e in qualche modo nobilitando le abitudini e gli approcci, così tipicamente nord-europei, alla bottiglia. Ma la situazione scappa loro di mano. Un divertente inno alla vita e al bere, non privo di amare riflessioni, quando tutto attorno e dentro sembra spento e sopito. Mads Mikkelsen finalmente dà al suo eterno broncio poco espressivo un significato alto e di contenuto. Finale esplosivo e inebriante.

Deepred89 27/10/21 14:21 - 3712 commenti

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Apprezzatissima dalla critica, una pellicola che, al di là della notevolissima idea iniziale, si attesta su livelli buoni ma non esaltanti, coi classici tre atti di hollywoodiana memoria (ascesa + declino + tempi supplementari) convenzionalmente rispettati, senza particolari sussulti se si esclude un finale festaiolo particolarmente ben girato. Interessante nello svolgimento, registicamente pulito, stabile e senza picchi un po' come l'interpretazione di Mikkelsen: figura pure carismatica, ma l'espressione imbronciata resta praticamente immutata dall'inizio alla fine.

Anthonyvm 20/11/21 02:29 - 5716 commenti

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Quando si costruisce un plot attorno al consumo di alcolici è difficile non scadere in una trattazione superficiale o manichea, ma Vinterberg affronta la questione con un tatto straordinario, in una dramedy toccante, un po' provocatoria ma soprattutto sinceramente ottimista, che pur senza minimizzare gli aspetti meno piacevoli dell'argomento preferisce soffermarsi sul valore dell'amicizia e sulle piccole grandi gioie del vivere e del piacere di vivere. Eccellente il quartetto di protagonisti, affidato alla bravura di interpreti superlativi, col fido Mikkelsen al primo posto. Bello.
MEMORABILE: Le vivaci lezioni di storia di Mikkelsen; Testando il limite di sopportazione; Il prof ubriaco fradicio in riunione; I festeggiamenti dei diplomati.

Ira72 21/11/21 19:56 - 1313 commenti

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Metti lo spirito scandinavo che, fortunatamente, asciuga certi argomenti delicati riproponendoli in chiave innovativa, metti la splendida prova corale su cui spicca, inevitabilmente, l’istrionico Mikkelsen, aggiungi una regia impeccabile, una sceneggiatura scorrevole e un’ottima fotografia: ed è cinema, finalmente! Scevro da pietismi, vittimismi o epiloghi mielosi, più realista che idealista, uno spaccato della quotidianità, ma con incipit interessante ed epilogo toccante. Il classico esempio di quando argomenti e talento ripagano, senza tanti inutili fronzoli a distrarre. Chapeau!

Giùan 3/04/22 14:15 - 4574 commenti

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Il pendolo del cinema di Vinterberg continua a oscillare tra provocazioni "dogmatiche" e ritorno alla classicità, trovando in questo aggiornamento alcolico di Bigger than life un equilibrio disfunzionale eppure tangibile. A colpire, pur tra fallibilità cinematografiche e forzature kierkegaardiane, è il coraggio di voler registrare con (im)precisione metodologica la insondabile crisi non solo di una generazione, ma più universalmente di un'età di mezzo divisa tra malinconici rimpianti e deprimente presente. L'intrepido ensemble maschile è guidato (in stato di ebbrezza) da Mikkelsen.

Nando 4/04/22 22:29 - 3816 commenti

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Un monumentale Mikkelsen, ben coadiuvato dal resto del cast, interpreta questa pellicola sorprendente che tratta un argomento originale con uno sviluppo narrativo incalzante, alternando grandi momenti di euforia alcolica ad altri drammatici, culminati con il periglioso naufragio, tuttavia il messaggio che si vuole dare è indubbiamente positivo nel liberatorio quanto ottimistico finale.

Didda23 4/05/22 16:00 - 2431 commenti

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Il soggetto è molto intrigante e la sceneggiatura snoda con discreto interesse la vicenda; peccato per l'assenza di scene madri di indimenticabile presa (il finale liberatorio, quello no, è cinematograficamente accattivante). Mads Mikkelsen, attore di indubbio valore, pare sottotono rinchiuso in un personaggio non particolarmente vincente (ha la stessa espressione, o quasi, per tutto il film). Vitenberg tiene le redini con mano ferma con una confezione di mestiere, più routinaria che originale. Il resto del cast è scelto con dovizia; pre-finale telefonatissimo. Un buon film.
MEMORABILE: L'inizio dell'esperimento; Il cambiamento nelle lezioni di storia con i ragazzi più coinvolti; Il nascondiglio delle bottiglie.

Tarabas 12/06/22 12:18 - 1878 commenti

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Gruppo di insegnanti col dubbio di aver fallito nella vita scopre che alzando il gomito le cose scorrono più lisce. Finché non si esagera. Grande successo di critica, difficilmente spiegabile, per un film con un assunto e uno svolgimento di sconcertante banalità. Forse le origini nordeuropee spiegano la fascinazione per il tema della difficoltà di esprimere i propri sentimenti in pubblico, ma a uno spettatore mediterraneo la tesi appare scontata. Il cast è più che buono, ma tutto il film va su binari risaputi fino al finale, che è l'apoteosi dell'ovvio. Mediocre.

Galbo 15/03/23 11:19 - 12402 commenti

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Un film che sa cambiare "registro" con molta naturalezza, passando dai toni leggeri della prima parte a quelli drammatici della seconda, fino a una nuova apertura alla speranza nel finale, benché questo sia nello stesso tempo sottilmente ambiguo. Nonostante le apparenze, non si tratta di un film sull'alcol ma piuttosto un'opera sull'amicizia e sulle crisi esistenziali di un gruppo di uomini giunti ad un bivio della propria esistenza e nei quali l'euforia legata al bere rappresenta un mezzo per superare una sorta di crisi anagrafica. Ottima la prova di tutti gli attori. Notevole.

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Mattatore 21/04/24 15:33 - 82 commenti

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Inseguendo la brillante e lenitiva scia disegnata dalla teoria alcolemica skårderudiana, quattro amici e insegnanti scelgono di imboccare la direzione dell'etilismo scientifico come moderata spinta contro insoddisfazioni, avvelenamenti emotivi e allarmanti tedii feriali, rimedio ben presto destinato a trasfigurare in reale benda e medicamento, abusato sino al fosco epilogo. Vinterberg delinea e mai disprezza, scovando in Mikkelsen la massima maturazione dei frutti ottenuti da una corsa verso il raffinato bivio dell'anti-overacting, nobile in grazia e misura, unica in espressività.
MEMORABILE: Cena e nascita della teoria; Le nuove lezioni di Martin; Sessione d'ascolto alcolica; Interpretazione di Mikkelsen; Eccessi; Il liberatorio finale.
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  • Discussione Zender • 29/12/20 11:27
    Capo scrivano - 47827 interventi
    D'accordo, allora manteniamolo comunque come aka.
  • Discussione Bubobubo • 3/01/21 14:09
    Archivista in seconda - 271 interventi
    Film meraviglioso. Non perdetevelo.
  • Discussione Kinodrop • 6/01/21 17:53
    Contratto a progetto - 143 interventi
    Bubobubo ebbe a dire:
    Film meraviglioso. Non perdetevelo.

    Ciao Bubobubo, il film di Vinterberg lo hai visto doppiato o con i sottotitoli? Saluti Kinodrop
  • Discussione Bubobubo • 7/01/21 09:50
    Archivista in seconda - 271 interventi
    Kinodrop ebbe a dire:
    Bubobubo ebbe a dire:
    Film meraviglioso. Non perdetevelo.

    Ciao Bubobubo, il film di Vinterberg lo hai visto doppiato o con i sottotitoli? Saluti Kinodrop
    Ciao Kino, v.o. con sub ita. Tendo a fare sempre così, quando possibile.

  • Discussione Jandileida • 13/03/21 09:36
    Addetto riparazione hardware - 431 interventi
    Una domanda:

    questo benedetto film è reperibile da qualche parte a pagamento? Dal Belgio è praticamente impossibile, ho scritto anche alla Zentropa ma non ho ricevuto risposte :)

    con potenti mezzi tecnologici ho provato anche ad acquistarlo da piattaforme americane ma ad un certo punto c'è sempre qualche problema con il pagamento. Mai stato così difficile spendere 10 euro.

  • Discussione Capannelle • 13/03/21 10:44
    Scrivano - 3531 interventi
    Jandileida ebbe a dire:
    Una domanda:

    questo benedetto film è reperibile da qualche parte a pagamento? Dal Belgio è praticamente impossibile, ho scritto anche alla Zentropa ma non ho ricevuto risposte :)

    con potenti mezzi tecnologici ho provato anche ad acquistarlo da piattaforme americane ma ad un certo punto c'è sempre qualche problema con il pagamento. Mai stato così difficile spendere 10 euro.

    Qui no, la sensazione è che Vinterberg volesse comunque farlo uscire in sala e che ora si trova nella terra di mezzo di aspettare sine die o arrendersi allo streaming.
    L'uscita in america era probabilmente strumentale alla partecipazione agli Oscar 2021 e si può sperare che esca subito dopo.
    La copia che avevo trovato era in danese con sub inglesi.

    Ultima modifica: 13/03/21 10:47 da Capannelle
  • Discussione Jandileida • 13/03/21 16:46
    Addetto riparazione hardware - 431 interventi
    ciao Capa,

    ok grazie, evidentemente è come dici tu, forse in tutta Europa. Qui l'uscita era prevista per inizio novembre mi pare, proprio quando poi hanno chiuso i cinema. Cinema di cui al momento non è prevista la riapertura a breve. Sarà per l'estate dunque.
  • Curiosità Daniela • 26/04/21 10:15
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Oscar 2021 come miglior film internazionale.
  • Homevideo Caesars • 17/09/21 13:20
    Scrivano - 16812 interventi
    In uscita, il 22 Settembre. il bluray (e dvd)
    https://www.dvd-store.it/Video/Blu-Ray/ID-74887/Un-altro-giro
  • Discussione Raremirko • 22/03/23 00:40
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Per lo più d'accordo con Tarabas, che comunque secondo me è stato troppo severo con il voto.

    Un film più che buono (basato su di una trovata alcolica abbastanza originale), sopravvalutato, e più tematicamente vicino, evidentemente, a gusti e mentalità danesi rispetto a noi, con situazioni e svolgimenti, è vero, comunque abbastanza banali (ma regia e script rendono il tutto non pesante).

    L'Oscar l'avrebbe meritato il ben più coraggioso e riuscito Il sospetto, ad esempio; bene Mikkelsen sempre a suo agio nei ruoli e nei film tra loro più disparati e disperati.