Discussioni su Il signore delle formiche - Film (2022)

DISCUSSIONE GENERALE

10 post
  • Se ti va di discutere di questo film e leggi ancora solo questa scritta parti pure tu per primo: clicca su RISPONDI, scrivi e invia. Può essere che a qualcuno interessi la tua riflessione e ti risponda a sua volta (ma anche no, noi non possiamo saperlo).
  • Lucius • 8/09/22 21:43
    Scrivano - 9051 interventi
    Nel film un cameo di Emma Bonino.
  • Reeves • 12/09/22 09:19
    Segretario - 704 interventi
    Avrei tre dubbi. Nel film Elio Germano fuma le MS che però sono entrate sul mercato un po' dopo. Inoltre, i carabinieri che portano il detenuto Braibanti a vegliare la madre morta gli tolgono le manette e lo aspettano fuori e poi lo portano come un taxi a trovare il suo compagno: due cose che non si possono assolutamente fare. Inoltre, per le traduzioni dei detenuti i carabinieri usano gli schiavettoni e non le manette.
  • Caesars • 12/10/22 08:44
    Scrivano - 16812 interventi
    Nel suo film, Amelio mostra come L'Unità non appoggi in nessun modo il suo giornalista che si occupa del caso, giungendo al suo licenziamento il giorno dopo la condanna di Braibanti. In realtà l'organo ufficiale del PCI dedicò un editoriale al processo nel quale il direttore Maurizio Ferrara denunciò il processo come "aberrante". Inoltre il giornalista che seguiva la vicenda (Paolo Gambescia) rimase a lavorare al giornale ancora per numerosi anni.
    Per le considerazioni sulle inesattezze storiche del film
    https://it.wikipedia.org/wiki/Il_signore_delle_formiche
    Per l'editoriale del direttore dell'Unità
    https://www.bookciakmagazine.it/wp-content/uploads/2022/09/Braibanti-commento-Ferrara-su-condanna.pdf

    I film che ricostruiscono vicende reali, inevitabilmente si concedono variazioni più o meno di fantasia rispetto ai veri accadimenti, ma in questo caso il "rovesciare" la posizione di una testata giornalistica, mi pare un grosso passo falso da parte della sceneggiatura. 
    Ultima modifica: 12/10/22 08:46 da Caesars
  • Zender • 12/10/22 09:00
    Capo scrivano - 47835 interventi
    Sì, è un problema che riguarda i sempre più frequenti film che trattano vicende realmente accadute. Fino a dove arriva la licenza di modificare la storia? Perché si sa che un film non è un documentario, ma forse se si modifica profondamente qualcosa di importante sarebbe corretto scriverlo, almeno nei titoli di coda. Però chi giudica cosa è importante o no? Un regista potrà sempre dire che quella modifica è stata fatta per dare più forza alla vicenda, per piegarla al messaggio, che diventa la cosa più importante. Qual è il limite?
  • Caesars • 12/10/22 09:17
    Scrivano - 16812 interventi
    Concordo con te Zender, sul fatto che sia difficilissimo (per non dire impossibile) stabilire un limite oltre il quale non andare nel "romanzare" la realtà.
    In questo caso comunque, a mio parere, si è esagerato.

  • Zender • 12/10/22 09:19
    Capo scrivano - 47835 interventi
    E' probabile, ma perché gli sceneggiatori l'han fatto? Per dare appunto più forza al messaggio? Perché certamente l'han fatto consciamente.
  • B. Legnani • 12/10/22 12:51
    Pianificazione e progetti - 14973 interventi
    Caesars ebbe a dire:
    Nel suo film, Amelio mostra come L'Unità non appoggi in nessun modo il suo giornalista che si occupa del caso, giungendo al suo licenziamento il giorno dopo la condanna di Braibanti. In realtà l'organo ufficiale del PCI dedicò un editoriale al processo nel quale il direttore Maurizio Ferrara denunciò il processo come "aberrante". Inoltre il giornalista che seguiva la vicenda (Paolo Gambescia) rimase a lavorare al giornale ancora per numerosi anni.
    Per le considerazioni sulle inesattezze storiche del film
    https://it.wikipedia.org/wiki/Il_signore_delle_formiche
    Per l'editoriale del direttore dell'Unità
    https://www.bookciakmagazine.it/wp-content/uploads/2022/09/Braibanti-commento-Ferrara-su-condanna.pdf

    I film che ricostruiscono vicende reali, inevitabilmente si concedono variazioni più o meno di fantasia rispetto ai veri accadimenti, ma in questo caso il "rovesciare" la posizione di una testata giornalistica, mi pare un grosso passo falso da parte della sceneggiatura. 

    Francamente incredibile. E inaccettabile.
  • Capannelle • 24/07/23 23:55
    Scrivano - 3534 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Caesars ebbe a dire:
    Nel suo film, Amelio mostra come L'Unità non appoggi in nessun modo il suo giornalista che si occupa del caso, giungendo al suo licenziamento il giorno dopo la condanna di Braibanti. In realtà l'organo ufficiale del PCI dedicò un editoriale al processo nel quale il direttore Maurizio Ferrara denunciò il processo come "aberrante". Inoltre il giornalista che seguiva la vicenda (Paolo Gambescia) rimase a lavorare al giornale ancora per numerosi anni.
    Per le considerazioni sulle inesattezze storiche del film
    https://it.wikipedia.org/wiki/Il_signore_delle_formiche
    Per l'editoriale del direttore dell'Unità
    https://www.bookciakmagazine.it/wp-content/uploads/2022/09/Braibanti-commento-Ferrara-su-condanna.pdf

    I film che ricostruiscono vicende reali, inevitabilmente si concedono variazioni più o meno di fantasia rispetto ai veri accadimenti, ma in questo caso il "rovesciare" la posizione di una testata giornalistica, mi pare un grosso passo falso da parte della sceneggiatura. 

    Francamente incredibile. E inaccettabile.
    Rimango anche io allibito. Il "francobollo" della Bonino fa sorridere ma questo rovesciamento è roba da incompetenti.

    Ultima modifica: 25/07/23 00:06 da Capannelle
  • Gugly • 1/09/23 08:13
    Portaborse - 4710 interventi
    Lucius ebbe a dire:
    Nel film un cameo di Emma Bonino.

    A mio avviso inutile per come è stato inserito, non una spiegazione, un cenno, un passaggio quasi subliminale e via, non tutti sanno che Pannella e i radicali si sono battuti per Braibanti.
    Ultima modifica: 1/09/23 08:30 da Gugly
  • Gugly • 1/09/23 08:17
    Portaborse - 4710 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Sì, è un problema che riguarda i sempre più frequenti film che trattano vicende realmente accadute. Fino a dove arriva la licenza di modificare la storia? Perché si sa che un film non è un documentario, ma forse se si modifica profondamente qualcosa di importante sarebbe corretto scriverlo, almeno nei titoli di coda. Però chi giudica cosa è importante o no? Un regista potrà sempre dire che quella modifica è stata fatta per dare più forza alla vicenda, per piegarla al messaggio, che diventa la cosa più importante. Qual è il limite?
    Si sono salvati all'inizio con la scritta "liberamente ispirato a fatti reali"...dalle dichiarazioni rilasciate dal regista è probabile la sua identificazione con Braibanti e la sensazione di essere osteggiato per il suo orientamento sessuale; è un film ambientato nel passato per non parlare direttamente dell'oggi.