Michdasv • 24/06/22 21:53
Galoppino - 285 interventi A livello epidermico, sia il libro (di Jerry Spinelli) sia il film mi hanno ricordato più che altro la Pippi Calzelunghe della tradizione anticonformista svedese (i racconti risalgono agli anni Quaranta) anche se i riferimenti al consueto repertorio dei Figli dei Fiori nel solito percorso "New Mexico-Arizona-California" già visto in dozzine di film (da Zabriskie Point a... Rango, passando per Forrest Gump),
quasi come se il deserto ispirasse profonde riflessioni sul significato della vita e sull'importanza dei fiori (che in questo film spuntano un po' troppo spesso).
Personalmente mi è sembrato più che altro una operazione di vintage, con un'idolatria non facilmente condivisibile per i primi anni Settanta e per logiche filosofiche perlomeno... "datate", e stranamente messe in bocca a personaggi meno che maggiorenni.
Incongruenza, potrebbe essere la parola.
A proposito, spoilerando il finale...
SPOILER...
...
Ma lo "studio" magico della fata/maga/sciamana/figlia dei fiori, altro non è che una raccolta di articoli di giornali cartacei? Nel 2020? Questo è più anacronistico di un rolex al polso di Nerone. E per quanto possa sembrare poetico... è materiale per una indagine della polizia contro stalker.
A proposito di "poetico". Cosa c'è di strano nell'annotarsi i compleanni di chiunque? Basta guardare sui social, ti avvisano pure (capisco che lo scrittore non ne fosse al corrente nel 2000 o meglio negli anni precedenti la pubblicazione, ma registi e sceneggiatori lo devono sapere...) il pubblico sente dire che è strano che S. sappia dei compleanni, ma è la cosa che chiunque oggi può sapere in un istante. (Discorso diverso sul "celebrare" i compleanni, che la protagonista fa in maniera anticonformista).
Michdasv