Morvern Callar - Film (2002)

Strana pellicola inglese sulla tragica storia di una semplice e ingenua ragazza che, trovandosi il fidanzato morto suicida, decide di "rubare" un suo racconto per vivere. In realtà la pellicola si concentra molto di più sui drammi interni di Morvern che parla poco e dimostra ancora meno. Proprio per questo il film riesce, quasi solo grazie alla splendida Morton, che interpreta un ruolo non facile, lasciando trapelare qualcosa di più nell'apparentemente superficiale personaggio.

Silenzi potentissimi dischiusi dentro un dolore indicibile, che gela il sangue, il cuore, i sentimenti. C’è solo voglia di dimenticare, andare oltre, perché secondo Morvern Callar ognuno ha il destino che si merita. Racconto inquieto e rarefatto che monta di sottrazione attraverso atmosfere cupe e stranianti aggrappandosi ad un’introspettiva elaborazione del lutto che diviene esistenza effimera, trainata poi da una flebile ebbrezza di vita aprendosi in un road-movie che sa di combattiva speranza e voglia di cogliere un Attimo difficile da riprendere.

La Ramsay al suo secondo film ci propone una storia di alienazione determinata (pare) da uno shock; ma l'infantilismo anticonformista che permea l'opera non riesce a motivare a fondo i volti e i gesti di una brava e sprecata Samantha Mortonthe: un'autistica in una storia per ribelli on the road. Ora bisogna vedere quante colpe siano della regista o della novella cui si è ispirata. Sta di fatto che la tragedia è subito accantonata, discutibilmente, con risvolti assurdi ed egoismi irritanti. Non poteva certo mancare un po' di manierismo musicale.