Misconosciuto ma discreto thriller ambientato in un college americano, che anticipa sotto vari punti di vista i celebratissimi film del genere slasher. La sceneggiatura non è un granchè nè particolarmente originale, tuttavia il regista è bravo nel ritrarre un clima di crescente ed inarrestabile violenza che si viene a creare attorno ai protagonisti della pellicola. Il messaggio di critica sociale del regista è assolutamente chiaro: la violenza imperversa senza confini nella società americana a partire già dalle classi più giovani.
Bellissimo giallo-thriller di ambientazione collegiale. Un giovane che non sopporta le vigliaccate e il bullismo entra in un college ove imperversa una banda (4 persone..) che detta legge a suon di botte e minacce. Entreranno subito in conflitto e per vendicarsi di un'offesa subita i quattro storpieranno il giovane. Sarà l'inizio della loro fine e non solo. C'è di tutto: omicidi spettacolari (anche troppo), bombe, trappole, agguati e scene erotiche anche abbastanza spinte. Unica pecca: la colonna sonora: pessima, da film porno!
MEMORABILE: Lo stupro delle due giovani, il deltaplano elettrizzato, la piscina.
Niente male. Onesto film di genere, che una volta tanto presenta un buon cast di attori (di cui molti che avrebbero fatto carriera, come Stevens e Carradine), che recitano anche discretamente. Graziosa la Beck. Ma il meglio lo riservano i delitti, tutti cruenti e soprattutto originali, tra deltaplani contro pali dell'elettricità, piscine con sorprese, bombe. Da conservare e rivalutare.
MEMORABILE: Il furgone lanciato nel burrone, il finale.
Un film trascurabile dal punto di vista tecnico (pura serie B anni 70) ma interessantissimo per quanto riguarda i contenuti, capace di affrontare in maniera intelligente e completa un discorso (filosofico e sociologico) che nei classici film di vendetta rimane quasi sempre alla fase iniziale. La dittatura che attraverso la rivoluzione porta all'anarchia, che poi si ritrasforma in dittatura. Come soluzione l'annientamento totale, operato da una specie di superuomo che però fallirà a causa dell'emergere di un suo lato umano. Da non sottovalutare.
Nella scuola la vita è durissima: i padroni dell'ordine sono gli unici a stare bene, ma senza di loro gli equilibri persi determinano anarchia. Anni 70 al 100%, atmosfera secca e senza sconti; sesso libero (mostrato e pure insertato in modalità semihard), violenza senza briglie. La sceneggiatura ha dei limiti: non è infatti plausibile sostenere l'omertà totale del college di fronte alla strage in corso; nemmeno la polizia si fa vedere; sembra disinteressarsi delle morti dei giovani, ma lo spirito irrazionale dell'assassino è parte pesante della storia.
MEMORABILE: Una ragazza trova della dinamite vicino alla tenda; Se ne disinteressa e ritorna alla sua orgia!
Non un granché sotto il profilo tecnico e artistico, ma con diversi motivi d'interesse. Sociologico innanzitutto: la denuncia del bullismo è l'espediente per legittimare l'insorgere della violenza atta a reprimerlo e soddisfa un'ideologia che intende la democrazia quale male minore, surrogato del potere oligarchico. La manipolazione a posteriori (gli inserti porno) ne devitalizzano però la carica eversiva intercettando soprattutto un'utenza voyeur. Importante infine nella codifica del genere slasher-studentesco, e per lo schema logico del body-count, e per lo spirito reazionario che lo anima.
Godibilissimo thriller giovanilistico anni '70 con protagonisti una manciata di future star dela televisione americana. Notevole il filo narrativo che lega la trama in un crescendo di tensione e le trovate per gli omicidi degli odiosi bulli. Forse poteva essere sviluppato meglio il finale, ma il film si ricorda tutto.
Hobbesiano. Libello sul Potere suffragato da molti esempi della storia vicina e lontana – abbattuto il tiranno, i sudditi affrancati ne ereditano intolleranze ed autoritarismi provocando guerre civili e anarchia – messo in scena in modo grezzo e diretto come le esigenze del B-movie impongono: tensione e violenza si respirano sin dalle prime immagini e nessun sconto si concede a nudi integrali, sesso, stupri e sangue. L’imperturbabile “annientatore” Darrel Maury è un antesignano del più sornione, subdolo e psicopatico Christian Slater di Schegge di follia.
MEMORABILE: Le diaboliche vendette “phibesiane” (deltaplano, piscina, furgone) messe a punto da Maury sui tre bulli nazistoidi.
Sorta di pre-slasher misto a revenge movie, il film é una curiosa incursione nel mondo dei collegiali americani in cui lo sguardo impietoso si mescola a un gusto divertito per il politicamente scorretto. La trama é veloce, intuitiva, il vero padrone della scena é l'omicidio, sempre fantasioso e spietato. Critica sociale non da poco che macchia l'idea idilliaca di campus americano filosofeggiando sullo spirito bestiale cha spinge gli uomini, sempre.
Le ragazze pon-pon incontrano Il giustiziere della notte in questo spartano ma interessante exploitation settantiano. Il canadese Daalder dirige con la mano sinistra, ma la zozzeria e la ruvidità tipica di questo cinema lasciano il segno. A parte qualche parentesi poco riuscita (la scena d'amore sulla spiaggia che sembra uscita da un esotico/erotico massaccesiano) il film punta al sodo con stupri, vendette, sesso gratuito e una non poco larvata denuncia sul sistema scolastico americano. Piccolo cult, di cui Schegge di follia è un remake aggiornato.
MEMORABILE: Lo stupro in classe con erezione di un microsecondo dell'aguzzino; Maury zoppicante; L'orgia in tenda; La piscina senz'acqua e lo "schianto".
“Beati i bulli di quartiere perché non sanno quel che fanno” cantava ai tempi il grande Rino; non è lo stesso pensiero del più biblico David, il quale applica agli smargiassi paranazi del suo college la propria personale traduzione del motto “occhio per occhio...”. Crepuscolare slasher sui generis, ha dalla sua un non comune, per quanto un po' specioso (la furia di Maury si scatena quando viene intaccata la sua efficienza fisica), risvolto etico-sociale, ma pecca di totale mancanza di humour (paradossale per un allievo di Russ Meyer come Daalder). Discreto.
MEMORABILE: Gli assassinii: tutti molto brutali se pur non particolarmente inventivi; Il main theme.
Notevole exploitation anni '70, ricco di elementi che manderanno in brodo di giuggiole gli amanti del genere: violenza piuttosto esplicita e spettacolare, agganci con la sexploitation più bieca (soprattutto nella versione insertata), un cast di nomi piuttosto noti, atmosfera settantiana impareggiabile, musiche bizzarre, fotografia consumata... Il film, oltre all'entertainment, offre anche una morale piuttosto interessante e originale, carica d'amarezza e di pessimismo, che contribuisce a rendere il lavoro decisamente imperdibile. Piccolo cult.
MEMORABILE: La morte del tipo sul deltaplano; La morte in piscina; Gli arnesi esplosivi.
Salvo questo film dall'insufficienza perché, vista la tematica trattata, attualissima, del bullismo, andrebbe certamente riscoperto. E riproposto, perché non santifica e non giudica. Semplicemente, il film ci regala un affresco di ciò che potrebbe essere il rispondere con violenza alla violenza. Per quel che riguarda, invece, pellicola e sceneggiatura, le ho trovate piuttosto scadenti. I dialoghi alquanto banali. Nemmeno le ambientazioni hanno nulla di ricercato.
Grezzo, violento, efficace B-movie (solo per confezione) che va spedito al dunque senza mezzi termini. Lo si segue con interesse vivo grazie alla tenuta del ritmo e del susseguirsi dei fatti e della loro rappresentazione esplicita, cruenta, inesorabile, ruvida come carta vetrata. Tutto si tiene, sino al climax finale. Vera apoteosi in celluloide di un certo tipo di cinema (d'exploitation) anni '70.
Sotto le mentite spoglie di una confezione modesta si nasconde invece una riflessione ben svolta sui ruoli di vittima e bullo e su come il gioco delle parti si possa invertire con esiti disastrosi. I personaggi sono ben caratterizzati ed è questa la vera forza del film, oltre a un finale davvero toccante. Dolce e quasi opposta al tono di ciò che viene dopo (la contrapposizione ricorda quella, ancora più estrema, in Cannibal holocaust) la canzone dei titoli di testa. Occhio alla versione italiana che inserisce inutili insert softcore.
Violenta e cinica pellicola poco conosciuta del filone "pre slasher". Film a basso costo che, tuttavia, risulta ben diretto e tremendamente violento. A metà strada tra Il giustiziere della notte e I guerrieri della notte. Violenze, botte, tentativi di stupro e tragico finale nel contesto teen college statunitense. Film che andrebbe riscoperto...
Filmino banale e pedestre nella sua costruzione: sia nella fase "ecco i prevaricatori" che nello scioglimento delle vendette (in cui rilevano anche aspetti fantozziani). Il dipanarsi, altamente prevedibile, non è riscattato né da interpretazioni di vaglia e nemmeno da elementi di violenta grossolanità od originale improvvisazione che, spesso, fanno la fortuna di alcuni cult a basso budget. Gl'inserti scollacciati sono noiosi riempitivi.
Film grezzo e primitivo, peculiarità paradossalmente utili per il soggetto orwelliano innestato nel sistema scolastico americano, contesto piuttosto fecondo di contraddizioni e ombre. Il confine tra carnefici e vittime diventa invisibile, forse inesistente; la spirale di violenza autodistruttiva si nutre delle azioni di chi ha autorità coercitiva su terzi e chi, subendo il rapporto di subordinazione, desidera insediarsi al posto dei primi. Ritmo compassato e musiche non sempre in linea con quanto narrato; molto bello, invece, il finale.
MEMORABILE: Il deltaplano; La piscina; La macchina sul ginocchio; Il finale.
Venni, vidi e m'arrabbiaoh. Il bel Rene imbraccia l'arma ibrida e imbastardisce le belluinità del revengismo winneriano con le prevaricazioni bullistiche del nonnismo liceale e la corruttiva anularità della rivoluzione classista orwelliana. Fra collettoni ortopedici e jeanseria ascellare, l'infuriamento irredentista spingerà l'insorto addrizzatorti proletario a sgominare brigatisticamente il tangherume egemone sull'oppresso studentato. Un Giustiziere a zampa d'elefante sulla cancelleria scolastica sudcaliforniana: chi rompe pagherà, chi paga romperà; i cocci fumanti seppelliranno tutti quanti.
MEMORABILE: La gamba del protagonista schiacciata sotto il mozzo dell'auto "scriccata"...
I più sensibili lo ricorderanno per gli omicidi ruvidi e per gli allegri topless (generosi quelli della jasoniana Kimberly Beck, sorprendente quello della Mary della famiglia Bradford). Quel che ti stende, in questa volitiva rappresentazione da "Signore delle mosche" per studenti eversivi, è però la morale, tutt’altro che a buon mercato: semplice eliminare il dittatore, decisamente meno la dittatura. Astuto e ardito, con qualche digressione più commerciale che finisce per assurdo per riforzarne la struttura. Roccioso.
È un peccato enorme che questo film sia così scadente a livello tecnico, soprattutto per quanto riguarda montaggio e per i dialoghi assurdi. Perché per il resto è assolutamente degno di nota. Non si limita ad essere una sorta di capostipite dello slasher e anticipare temi poi plurisfruttati, ma contiene anche una profonda analisi psicologica e una feroce critica sociale della società americana, altrove nello stesso genere assente. La tecnica come detto è modesta, ma resta un buon film, da riscoprire perché lascia molto di più di altri simili ma meglio realizzati.
Ad una prima, superficiale, visione parrebbe un exploitation da grindhouse come tanti del periodo; in realtà è un apologo sulla ferocia umana e sulle radici della violenza molto simile a Fango bollente, maggiormente debitore - si parva licet - nei confronti di Kubrick che di Winner e colleghi, estremamente curato nella messa in scena nonostante la limitatezza del budget e il livello recitativo non troppo alto. Nichilista, ultra-pessimista e sinistramente profetico nell'anticipare note e tragiche stragi scolastiche statunitensi: un film che merita la massima attenzione.
La versione "Sexy Jeans" sarà sicuramente più hot, ma in questo cut il sesso non è poi così determinante. Interessante è invece la parabola del potere (e dunque del suo esercizio sui più vulnerabili) all'interno della scuola. Una vittima infatti si fa carnefice ma nella sua scalata piramidale, una volta sulla cima, si rende conto che ha estirpato dei violenti ma non la violenza. Purtroppo la pellicola risente del tempo, soprattutto nel comparto audio, ma per i cultori dell'estetica 70's è senz'altro da recuperare.
In un college come tanti, un gruppo di studenti pratica il solito bullismo senza fantasia sui soliti malcapitati di turno; ma c’è un giustiziere che saprà come agire senza pietà. Massacre-movie anni ‘70, infarcito di scene sexy sparse qui e là alla rinfusa, sa come provocare risolini involontari per le assurdità raccontate e a causa di una sceneggiatura puerile. Al termine la nemesi saprà mettere le cose a posto, ma solo temporaneamente.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Scrive Homesick:
"Hobbesiano. Libello sul Potere suffragato da molti esempi della storia vicina e lontana – abbattuto il tiranno".
Domando:
Nel senso di "Homo homini lupus"?
B. Legnani ebbe a dire: Scrive Homesick:
"Hobbesiano. Libello sul Potere suffragato da molti esempi della storia vicina e lontana – abbattuto il tiranno".
Domando:
Nel senso di "Homo homini lupus"?
Sì, un mondo dove imperversa una violenza che pare debba essere combattuta solo con altrettanta violenza.
Ho appena scoperto che questo bel brano figura nella discografia dell'attuale protagonista del GF Cristiano Malgioglio ! in questo caso in veste di autore !
Bella scoperta! D'altronde Malgioglio ha lavorato anche per Mina e un suo brano si sente perfino in "Gruppo di famiglia in un interno". Un autore di tutto rispetto.
Visto ieri sera, beh gli anni della pellicola si vedono eccome, (graffi, sbiadimenti e cali dell'audio) ma non mi è dispiaciuto, è un low budget come tanti di quelli anni, semplice nel soggetto ma molto ben realizzato seppur in poco tempo. In particolare il ragazzino timido e impacciato che si rivela un killer del popolo della scuola e poi stata ripresa da altri registi, ed anche il comparto femminile aveva delle bellezze non male.