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TITOLO INSERITO IL GIORNO 3/05/07 DAL BENEMERITO IL GOBBO
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Il Gobbo 3/05/07 10:10 - 3015 commenti

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Cable Hogue è un vecchio cercatore d'oro. Gli ha sempre detto maluccio, ma un bel giorno trova una sorgente d'acqua: arrivano i soldi e l'amore. Ma il destino beffardo è in agguato. Splendida, struggente elegia di Sam Peckinpah per il vecchio mondo della Frontiera, per una volta narrata non come poema violento ma, appunto, come una ballata, sardonica quanto il sublime Jason Robards. L'arrivo (reale e metaforico) del progresso travolgerà un mondo, un'idea di cinema e della vita. Preparate i fazzoletti.

Cotola 23/01/08 00:31 - 9064 commenti

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Il più atipico dei film di Peckinpah, che in questo caso dà vita ad un film rilassato ed allegro il cui messaggio politico anticapitalista è assolutamente chiaro. Cable Hogue (interpretato da un grande Jason Robards), infatti, è un onesto personaggio che verrà letteralmente schiacciato dal “progresso” e dalle sue spietate leggi. Splendido finale che conferma l’anticonformismo di questo grandissimo regista.

Lovejoy 18/12/07 23:29 - 1823 commenti

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Splendido e incompreso film diretto dall'indimenticabile Sam Peckinpah. Un western che si tinge di commedia e afferma cose serie in chiave ironica. Ambientato nel crepuscolo del West, con il futuro che piomberà di peso nel mondo di Hogue con tutte le conseguenze del caso. Diversi i momenti da ricordare. Splendido cast con il terzetto di protagonisti Robards, Stevens e Warner su tutti. Un classico da riscoprire.
MEMORABILE: Hogue che invoca Dio di mandargli acqua; Il primo incontro con la prostituta e con Joshua; A caccia di serpenti; Il monologo finale di Joshua.

Homesick 11/05/08 09:17 - 5737 commenti

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Epitaffio dell’immaginario del vecchio West – sintetizzato dalla figura del tenace e onesto Robards - travolto dall’irrompere del capitalismo e del progresso. Rinunciando alla violenza esasperata e coreografica del masterpiece Il mucchio selvaggio, Peckinpah aderisce allo stile bizzarro e scherzoso del western leoniano, concedendosi persino alcune sequenze da commedia scollacciata (il predicatore che palpeggia la donna, il bagno della prostituta): il messaggio politico centra comunque il bersaglio.

Matalo! 25/08/08 20:02 - 1378 commenti

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Commedia western emblematica con gli stessi archetipi di C'era una volta il west ma visti sotto una luce cruda e sulfurea. Jason Robards si concede un ruolo da mattatore e Peckinpah continua la sua controstoria del west, non solo come demistificatore delle radici americane ma anche come innamorato del tempo in cui gli uomini si guardavano in faccia.

Ercardo85 23/12/08 13:44 - 81 commenti

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Altra pietra tombale sul west; Peckinpah rinuncia alla violenza che caratterizza il suo stile per indagare più a fondo sullo spirito pioneristico che governava la frontiera americana a cavallo tra 800 e 900. Ancora una volta il bersaglio principale di Bloody Sam è il progresso e le conquiste che ne derivano; la patetica morte del protagonista (investito da un' auto ferma a cui si era dimenticato di tirare il freno) la dice lunga. È, anche, un'altra storia su un perdente e su una sconfitta.

Galbo 27/12/08 08:06 - 12402 commenti

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Western crepuscolare, tra le opere migliori di Sam Peckinpah. Come spesso accade nei film del grande regista americano, il film è dedicato alla figura di un perdente, un vecchio cercatore d'oro quasi sempre piegato dalla vita che trova (solo per un breve momento) un'occasione effimera di riscatto. Magnificamente diretto e con una bella fotografia, il film è nobilitato dalle ottime interpretazioni dei due protagonisti.

Deepred89 12/02/09 09:52 - 3711 commenti

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Bellissimo e sottovalutatissimo western di Peckinpah. Una pietra tombale sul mito della frontiera narrata con toni nostalgici, condita con con una ironica ma dolcissima storia d'amore, con scene comiche talvolta un po' sguaiate ma molto divertenti e con una sequenza quasi da musical. Registicamente ottimo, con i soliti bei paesaggi ed una serie di inediti (per un western) virtuosismi (split screen, accelerazioni, ralenti e una breve animazione). Perfetti ii tre protagonisti e molto bella la colonna sonora. Assolutamente da riscoprire.

Saintgifts 7/11/10 22:57 - 4098 commenti

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Quanto c'è in questo film. Dio che ti ascolta e ti aiuta ma poi te la devi cavare da solo, gli amici che tradiscono, l'amore che però non vince, uomini che ti danno fiducia, falsi preti, la vendetta mangiata fredda ma solo a metà, serpenti velenosi di tutti i tipi, una natura apparentemente dura, ma bella e amica. Ma soprattutto un uomo, un uomo ignorante ma che capisce, un uomo che accetta ciò che di brutto e di bello gli viene dato, senza tante storie. Un uomo con un cuore. Eliminando qualche momento di stanca sarebbe stato un ottimo film.

Giùan 11/05/12 15:50 - 4574 commenti

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Il personalissimo C'era una volta il west di Peckinpah, artista in grado di rovesciar in un film tutta la mitologia legata al suo cinema. Cable Hogue, come ogni ballata che si rispetti, sviluppa i propri caratteri attraverso la (narr)azione, con passaggi sempre sul limitar dell'ironia. Tutti i fondanti topoi della frontiera (acqua, deserto, soldi, Dio, prostitute, patria) son accarezzati da Sam con candore sorridente e malinconico, come il finale chiaramente esplicita. Ispirato e convincente Robards, Warner folle di dio, Stella Stevens carozzata con molti cavalli.
MEMORABILE: Tutto l'incipit con il ralenti "autoparodico" della lucertola centrata dal proiettile e lo split screen che per ellissi segue Cable nel deserto.

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Cloack 77 10/09/12 10:21 - 547 commenti

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Dopo l'esaltazione del West, Peckinpah procede alla sua demolizione: illude alimentando la trama col classico della vendetta, ma anche in questo caso l'approdo finale è di totale sconfessione dei pilastri del genere; ma non ci si ferma a questo. Il sogno americano (l'illusione del sogno americano) viene fatta a pezzetti dal cinismo del destino, così come la Storia è destinata a perire a causa dell'incedere senza controllo della modernità. A Cable Hogue non resta che guardare il senso della sua vita.

Rullo 12/09/12 03:31 - 388 commenti

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Grandissima opera di Peckimpah, che con questo western lascia il segno. Qualunque particolare è posto esattamente dove dovrebbe, dagli attori - davvero bravi - alle sequenze accelerate in post produzione, richiamanti talvolta il buon vecchio Chaplin. Ambientazioni desertiche davvero suggestive accompagnate da un'ottima colonna sonora. Si conclude con un degno finale, vero culmine registico.
MEMORABILE: Il coyote che vaga.

Rebis 23/10/13 19:46 - 2340 commenti

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Western atipico, sonnacchioso e romantico, vive di una levità "classica" sconosciuta a uno dei registi più feroci del cinema americano: con i suoi sconfinamenti nel musical e le accelerazioni slapstick, rimane il film che da zio Sam proprio non ti aspetti. Certo, la distensione del ritmo sottende il compiersi della vendetta, ma il clima elegiaco è dominante, e conduce il tema ricorrente fino all'allegorico epiologo: il crepuscolo della frontiera all'alba del capitalismo incipiente. Irresistibili Jason Robards e Stella Stevens: il loro primo incontro è un piccolo capolavoro di montaggio.

Rocchiola 4/03/16 09:30 - 970 commenti

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Dopo il capolavoro del Mucchio selvaggio Peckinpah smorza i toni e inserisce elementi comico-farseschi per raccontare ancora una volta con toni elegiaci la fine di un'epoca e l'avvento della società moderna basata sul capitalismo spietato. Qualcuno ne ha esaltato l'esplicito messaggio politico, ma il film resta soprattutto una malinconica commedia popolata da oggetti e luoghi simbolici (l'auto che uccide il protagonista, il deserto come luogo di vita) e amabili figure di relitti umani. Martin e Jones allegri mascalzoni di collodiana memoria.
MEMORABILE: La lucertola spappolata; Il bagno nella tinozza; L'epitaffio finale, Hildy con camicia da notte al chiaro di luna nel silenzio notturno del deserto.

Minitina80 13/07/17 04:24 - 2986 commenti

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Il western più intimista e malinconico di Sam Peckinpah, capace di trasformare il protagonista da perdente senza significato a essere l’unico dotato di umanità, abbandonato in un mondo che ne è quasi completamente sprovvisto. Peckinpah si conferma un regista molto personale, che va dritto per la sua strada rimanendo fedele alla sua concezione di western, lontana per impostazione da qualsiasi altra rappresentazione traslata sullo schermo. L’epilogo per certi versi è triste, ma altamente simbolico, come molto altro nel film.

Daniela 17/07/17 13:55 - 12676 commenti

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Abbandonato dai compari in mezzo al deserto, si salva grazie ad una pozza d'acqua, attorno alla quale costruisce un punto di sosta per le diligenze, attendendo pazientemente per anni di potersi vendicare... Nonostante la malinconia di fondo, il film più disteso del regista: una ballata picaresca su un uomo testardo, reso indimenticabile dall'interpretazione ruvida di Robards, come indimenticabili sono la prostituta Hildy di Stevens e Warner nei panni di un predicatore vagabondo. Finale necessario, beffardamente filosofico, con il progresso che schiaccia la libera imprenditoria.

Vito 16/10/17 06:46 - 695 commenti

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Western comico diretto con la consueta maestria dal grande Peckinpah e ben interpretato dalla stramba coppia Robards-Warner e dalla bella Stella Stevens. Ricco di un umorismo particolare ed esilarante, porta in scena personaggi bizzarri come truffatori, cercatori di fortune, prostitute dal cuore d'oro e predicatori scalcinati. Il regista non risparmia le frecciate di satira politica, con la critica finale all'industrializzazione e al fordismo che travolgono letteralmente il protagonista. Da riscoprire.

Kami 3/02/24 09:04 - 105 commenti

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Il miglior film diretto da Sam Peckinpah è quello che il regista stesso amava di più: questo western crepuscolare, capace di unire alla perfezione commedia e dramma. Colonna sonora piacevolissima firmata da Jerry Goldsmith e caratterizzata dal fatto che a ognuno dei tre bravissimi protagonisti è dedicata una canzone (Cable Hogue/Jason Robards: "Tomorrow is the Song I Sing", Hildy/Stella Stevens: "Butterfly Morning" e Joshua/David Warner: "Wait for Me, Sunrise"). Non ci si stanca mai di rivedere un film il cui finale è comunque drammatico e segna la fine di un'epoca.
MEMORABILE: Cable che si presenta da Hildy col nuovo vaso da notte in mano.

Paulaster 10/04/24 18:02 - 4433 commenti

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Cercatore d'oro trova l'acqua nel deserto. Peckinpah racconta una storia malinconica come per decretare la fine del genere western; il progresso avanza e dice che non bisogna fidarsi. Per alleggerire i toni ci sono svariati momenti più da commedia (anche se le accelerazioni rovinano il ritmo), mentre il ruolo del reverendo è il migliore. Robards è meglio nella fase iniziale, in cui la sua inesperienza sociale sarà funzionale alla vita nel deserto.
MEMORABILE: Il reverendo che consola; I serpenti nella buca; L'apparizione dell'auto.
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