Le otto montagne - Film (2022)

Le otto montagne
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 26/12/22 DAL BENEMERITO MYVINCENT
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Lou 12/01/23 18:40 - 1121 commenti

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Un film che non delude le aspettative di chi ha amato il libro di Cognetti, premio Strega nel 2017. Le immagini, le atmosfere, le musiche e soprattutto la bravura dei due protagonisti Borghi e Marinelli sono ingredienti capaci di trasmettere al meglio l’intensità del sentimento di amicizia e l’amore per la montagna, oltre che il disagio di vivere e di trovare la propria strada. Commovente.

Myvincent 26/12/22 19:50 - 3747 commenti

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Forse tutto sommato sarebbe stato meglio se il romanzo di Cognetti fosse rimasto solo tale, perché è sempre difficile rendere in immagini quello che le pagine di un libro possono nascondere ed evocare magicamente. Il film ripropone la storia di un'amicizia virile che, durante un lungo arco di tempo, apre tematiche, stagliando, con abbondanza di sviluppi, il carattere e il destino di due figure solo apparentemente antitetiche. Purtroppo tutta l'operazione sembra indugiare troppo su concetti e parole alla fine più conformisti di quello che l'opera avrebbe meritato.

Caesars 8/02/23 08:52 - 3798 commenti

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Buona pellicola, apprezzabile anche da chi non conosca il romanzo, che affronta tanti temi: l'amicizia, la difficoltà di trovare una propria via nella vita, l'amore per la montagna, i sentimenti perduti... Il ritmo è lento (come è giusto che sia per questo tipo di lavori) e la durata non certo indifferente, ma lo spettacolo non annoia mai. Ottima la prova di Marinelli e Borghi, ma anche gli attori che interpretano i due protagonisti da bambini non deludono. Splendide le immagini fotografate in un inusuale, visti i panorami a disposizione, formato 4:3.

Paulaster 20/04/23 20:21 - 4433 commenti

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Due ragazzini cresceranno insieme seppur intendano la vita in modo diverso. Storia ben costruita e che viene asciugata da toni melodrammatici, dando enorme importanza ai silenzi. La vita montana è resa nelle sue difficoltà e rispecchiando lo scorrere della natura. Le questioni coi genitori e le parentesi in Nepal potevano essere più approfondite. Borghi trasmette il ruolo più con la voce che con le movenze da montanaro, Marinelli serve come contraltare. Non dispiacciono le lievi incursioni didascaliche.
MEMORABILE: Il libro alla croce; Il rifiuto ad essere aiutati; Il mulino per accendere la lampadina.

Capannelle 25/04/23 11:10 - 4413 commenti

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Racconto dal ritmo lento e dalle forte impronta data dal contesto naturale che caratterizza le vite dei protagonisti, come sottolineano certe inquadrature e zoomate di un certo fascino. Il ritmo e la durata non favoriscono chi guarda e in effetti nella prima parte non si crea un gran coinvolgimento, con la sensazione crescente di veder sprecato un trio notevole di attori (Timi compreso). Meglio dopo la fase di autoesilio di Bruno anche se la cifra caratteristica del film rimane quella contemplativa e antieroica.

Gordon 21/05/23 10:12 - 261 commenti

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Apparentemente di nicchia, la pellicola sa farsi apprezzare anche da chi non ha letto il libro, al quale si rifà molto fedelmente. Certo, alcune scenografie mozzafiato emozionano di più chi le ha vissute, ma le tematiche profonde, come l'amicizia e la ricerca di se stessi, sono un terreno comune a tutti, senza però scadere nella banalità. Merito delle prove di Marinelli e Borghi che, tolta la parentesi infantile, sorreggono un film dai ritmi compassati, a volte anche troppo. Ottime le musiche.
MEMORABILE: Il diario riposto sotto il cumulo di sassi; La costruzione della casa.

Nando 23/05/23 14:38 - 3816 commenti

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Una pellicola sull'amicizia di due adolescenti che dopo 15 anni si ritrovano e iniziano una vita montanara fatta di piccole ma significanti cose. Paesaggi incontaminati dovuti a una fotografia sublime e a riprese notevoli. Marinelli e Borghi se la cavano egregiamente, ben coadiuvati dal resto del cast in cui spicca un valido Timi. Nonostante la lunghezza, il film mantiene bene la rotta e conduce a un malinconico finale.

Thedude94 29/05/23 00:05 - 1097 commenti

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Buon film che vede come mattatori assoluti i due protagonisti, ottimamente interpretati da Marinelli e Borghi, i quali mettono in scena due personaggi dal carattere opposto ma che dimostreranno nel corso della loro vita di avere un legame di amicizia forte e duraturo, nonostante varie difficoltà da affrontare. La regia è indubbiamente notevole, aiutata da una fotografia di buon livello, il tutto messo in scena in un formato 4:3 molto particolare. Il merito del film è di non perdersi in chiacchere inutili e di buttarsi nelle emozioni a capofitto senza alcun tipo di esagerazione.

Galbo 29/05/23 19:46 - 12402 commenti

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Un romanzo di formazione incentrato sul legame tra due giovani uomini diventa un film dalla direzione "straniera" e dallo spirito (oltre che dal cast) italiano. Il film rende bene la forte compenetrazione tra i personaggi principali e la montagna, nonché il loro rapporto, che si cementa nonostante le diversità caratteriali. Gli splendidi paesaggi sono parte integrante della narrazione e il ritmo del film appare giustamente "meditativo". Borghi e Marinelli rendono al meglio i propri personaggi, sfruttando un naturale affiatamento reciproco. Un buon film.

Deepred89 12/06/23 17:25 - 3711 commenti

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La partenza è magica, quasi fiabesca: un'amicizia tra due bambini di diversa estrazione sociale sbocciata in mezzo alle Alpi. Poi i bambini crescono ma la magia resta intatta, con splendide ambientazioni e una scrittura sotto le righe ma emozionalmente vibrante che evita una dopo l'altra decine di trappole sparse, regalandoci psicologie verosimili e un interessante approccio filosofico, quasi leopardiano. Le musiche, unico elemento potenzialmente incongruo, finiscono per integrarsi perfettamente col resto, così come il cast, con un Borghi montanaro credibile oltre ogni aspettativa.

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Giùan 1/07/23 10:08 - 4574 commenti

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Film con alcuni difetti (i versanti della durata e di una letterarietà un po' pelosa oltreché contraddittoria, che svilisce quella necessità di essenzialità che per altri versi il film parrebbe voler seguire) e una linea narrativa classiccheggiante, che non riserva sorprese. Incongruenze tuttavia bilanciate da un fulcro cinematografico al contempo roccioso e di estrema sensibilità, rappresentato (e in un certo senso esaurito) dalla sincera simbiosi di Marinelli e Borghi, in grado con la loro verità di portarsi dietro gli altri personaggi, come il peso e le asperità delle 8 montagne.

Xamini 1/07/23 21:48 - 1254 commenti

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Sin dai tempi di Non essere cattivo Marinelli e Borghi si affiancano a meraviglia e il decorso di un'amicizia che nella finzione attraversa gli anni riesce particolarmente genuino. Il contesto è quello di un luogo dell'anima che è quasi un eremo, affondato nella natura montuosa. Tutto il film, lento ma intenso, è proprio un gioco di equilibri tra nature diverse, anche ispide, e tra le rispettive capacità di adattamento. Molta misura e molto amore per l'ambiente di fondo, nel portare tutto questo su schermo.

Ira72 26/09/23 18:29 - 1313 commenti

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Non è un film per tutti. Il ritmo è blando e dilatato, come le lunghe giornate trascorse nella malga isolata. Il tempo pare non esistere e diventa infinito nell'interminabile inverno nevoso. Eppure Bruno non vivrebbe mai altrove. L'accoppiata vincente Borghi/Marinelli ancora stupisce per le talentuose interpretazioni fatte di detti e di non detti, di sguardi talmente spontanei che pare un film verità. E forse lo è. Come la splendida ambientazione, l'ottima fotografia. Come i dialoghi e i silenzi messi lì, al punto giusto, ad esaltare amicizia, amore, dolore e disillusioni.

Magi94 14/01/24 11:17 - 954 commenti

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Film non originale nell'impianto della storia e nei tasti toccati: lungo racconto di formazione intimista che scava nelle vite dei trentenni italiani con tocchi esistenzialisti, cliché della produzione (un po' mediocre) cine-letteraria nostrana da decenni. Eppure colpisce nel segno con un tema molto attuale e non così approfondito: il rapporto con la montagna e il desiderio di ritirarcisi per sfuggire al mondo schizofrenico. I sentimenti appaiono quindi veri, interessanti, così come i silenzi degli scenari montani. Grandi interpretazioni (su tutti Borghi) e regia accurata.
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