Discussioni su Il sapore del sangue - Film (1998)

  • TITOLO INSERITO IL GIORNO 24/12/13 DAL BENEMERITO GIACOMOVIE
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  • Grande esempio di cinema:
    Buiomega71
  • Quello che si dice un buon film:
    Saintgifts, Daniela, Kinodrop
  • Non male, dopotutto:
    Giacomovie

DISCUSSIONE GENERALE

2 post
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  • Buiomega71 • 28/09/19 09:57
    Consigliere - 26073 interventi
    Elettrizzante, spassosissimo, tumultuoso e genialoide noir con innesti di squisito humor macabro che non lascia un attimo di respiro.

    Dalle parti dei fratelli Coen (non per nulla nel cinema dove si proiettano Gli spietati eastwoodiani fa capolino il manifesto di Fargo nei prossimamente), con spizzichi twinpeaksiani come se fossero rivisti da Tarantino o da Oliver Stone (mi veniva in mente spesso U-Turn), con una ben poco larvata simbiosi vittima innocente/serial killer non dissimile da quella di The Hitcher.

    Già dall'inizio con l'amico cornuto di Phoenix che si spara, dopo aver giocato al tiro a segno con le bottiglie, il film carbura subito a coinvolgere per poi non mollare più la presa in una serie di eventi turbolenti e di situazioni impetuose, deliranti, folli, violente che lambiscono il grottesco e il cinismo più ludico senza scadere mai nella commedia fine a se stessa.

    Un corpo di donna ripescato nel lago dagli odori nauseanti e maleodoranti, con accompagnamento del banjo boormaniano, una momento d'amore sul materasso ad acqua interroto a colpi di pistola, il modus operandi del serial killer prima di agire, ossessionato dai coltelli da cucina, con sottofondo Elvis sparato a tutto volume prima della mattanza sulla sua vittima (con taglietto di "prova" che giustifica il titolo italiano), la stanza da letto di Amanda ridotta a mattatoio e la cinefilia di Dobkin ( o come le chiama Il Morandini "perversioni cinefiliache") che esplode nella stanza del motel, tra Lassie in tv e la sequenza clou di Alien, interrotta sul più bello dal filmino pornografico casalingo compromettente, la poliziotta dell'FBI abbordata al bar, la risatina scema e isterica di Vaughn e i sui dialoghi deliranti sino a quel gran finale beffardo sulle note di Everybody's Talkin'

    Il talento di Dobkin mozza il fiato e travolge come un treno in corsa (peccato, che poi, si sia dedicato a sciape commediole) risultando una delle promesse non mantenute degli anni 90, che riesce con abilità e gran ritmo a mischiare il pulp con il noir, il crime movie con la commedia nera, il thriller con spizzichi horror (la resa dei conti notturna sul molo, la poliziotta nel bosco di notte, i cadaveri nella morgue) stando sempre in bilico e rincarando la dose con scoppiettanti dialoghi.

    Bellissimi scorci della provincia americana, gran fotografia di Eric Edwards e straordinari pezzi nella colonna sonora.

    Georgina Cates misto di psicopatia muliebre e ninfomania (e insopettabile collezionista di film registrati su vhs), Vaughn fa le prove per il remake di Psycho, cowboy serial killer misogino con l'hobby di fare a fette le sue partner, Scott Wilson sceriffo coeniano di grande esperienza e Phoenix già sugli scudi, vittima sacrificale inghiottito dai piani criminosi dall'amico, dalla moglie dell'amico e dal midnight cowboy assassino.

    I fratelli Scott (con la loro Scott Free) producono col sorriso sulle labbra, scovando un talento come Dobkin e facendole omaggiare Alien prendendolo un pò in giro.

    Per il sottoscritto uno dei migliori film di fine anni 90, tanto vorticoso e trascinante quanto passato (quasi) ingiustamente e colpevolmente inosservato (da noi fu confinato al cinema in un'invisibile uscita estiva e che, per ora, non ha nemmeno goduto di una distribuzione in dvd).

    E lo ammetto, era da un sacco di tempo che non mi divertivo così vedendo un film.

    Assolutamente da recuperare.
    Ultima modifica: 29/09/19 23:19 da Buiomega71
  • Raremirko • 29/09/19 21:49
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Di Dobkin recupera pure The judge; anche io ho un bel ricordo di tale film.