Discussioni su Torneranno i prati - Film (2014)

Per Fabiorossi:
Ciao - leggo nella scheda che hai inserito: "Girato in pellicola, con un b/n che in realtà deriva da un colore scaricato che enfatizza l'incarnato".
Sono appassionata di fotografia, oltre che di cinema, e questa annotazione mi ha incuriosito molto. Sai darmi qualche informazione in più?

Ciao Daniela. Ti passo le informazioni che ho ricevuto ieri sera all'Anteo, durante la presentazione del film in anteprima con Gianni Canova e tre dei protagonisti. Ermanno Olmi, essendo purtroppo ricoverato in ospedale, era presente in video, intervistato da Paolo Mereghetti e ha spiegato che la pellicola (e chi ormai gira più con la pellicola? solo i geni...) usata era a colori, ma in fase di post produzione il direttore della fotografia (Fabio Olmi, figlio del regista) ha provveduto a "scaricare" il colore fino ad ottenere un effetto di "bianco e nero" che in realtà non è un vero bianco e nero, ma, appunto, un bianco che deriva dalla somma dei colori, così come il nero non è assoluto ma piuttosto un bruno profondo. Di più non ti so dire, perché non ho alcuna idea sul procedimento usato... Però ti posso assicurare che le tonalità dei visi e delle mani non virano sul grigio, ma sono"naturali", e riescono a dare perfettamente, ad esempio, l'idea del pallore di fronte alla paura etc ...

Grazie Fabio, sei stato gentilissimo :o)

Daniela ebbe a dire:
Grazie Fabio, sei stato gentilissimo :o)
Grazie a te, è bello sentirsi fare una domanda e condividere una passione in modo profondo e soprattutto costruttivo
un abbraccio

Grazie Fabio della delucidazione. In effetti la nota mi aveva incuriosito. Poi Olmi ha il mio massimo rispetto.

Sapete, ho cercato in rete immagini del film per rendermi conto dell'effetto ottenuto con questa tecnica, ma si trovano quasi tutte a colori... Una delle pochissime che forse può rendere l'idea è questa:
http://quinlan.it/2014/11/05/torneranno-i-prati/

Sì è una delucidazione interessante. L'effetto penso si riesca a capire bene solo a cinema, comunque.

Mi sa che Zender ha ragione...

Ci lascia anche Ermanno Olmi

Mai amato il suo modo di fare cinema, anche se L' ALBERO DEGLI ZOCCOLI mi è rimasto marchiato a vita dopo ripetute proiezioni scolastiche

Anche senza amare particolarmente il suo cinema, che ho visto poco e male, ne ho comunque sempre apprezzato il rigore: mi propongo/impongo una retrospettiva, a partire da quel Il mestiere delle armi che, a differenza di altri titoli, mi colpì molto all'uscita nelle sale.

Anche io non ho mai amato molto il suo cinema (che peraltro ammetto di conoscere poco), però sicuramente è stato molto importante per la settima arte. RIP

Un altro grande regista del cinema italiano che passa a miglior vita.
Una prece.

R. I. P