Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Eccezionale - e meritato - successo per uno dei migliori lavori di Totò in assoluto, nel quale l’ineguaglabile attore napoletano fornisce una prova recitativa di un'intensità senza pari (che gli valse infatti il Nastro d'Argento). I suoi duetti con un Aldo Fabrizi che gli tiene testa con estrema bravura sono un mix perfetto di sceneggiatura eccellente (premiata a Cannes, e non a caso tra i tanti autori vi figurano due scrittori affermati del calibro di Vitaliano Brancati ed Ennio Flaiano) e di fantasia interpretativa che sprigionano un'umanità e una sincerità commoventi. Steno e Monicelli riescono a farci sorridere (e a ridere sonoramente, in qualche occasione)...Leggi tutto pur non rinunciando all’amarezza di fondo e alla malinconia sottese alla storia, donando ai due protagonisti una profondità estrema e inserendoli in un contesto plausibile, caricaturale e allo stesso tempo assolutamente “naturale”. La mano di una regia abile si sente eccome: pur partendo da un copione preciso che non lascia spazio alle consuete improvvisazioni di Totò, il film viene incanalato su binari solidi e sicuri, permettendo ai due mattatori di concentrarsi sulla sofferta prova attoriale che qui li contraddistingue: non ridono mai. Totò sfodera un’espressività irraggiungibile, Fabrizi cambia frequentissimamente stato d'animo, passando dalla rassegnazione ai repentini scatti d'ira che ravvivano la narrazione altrimenti forse eccessivamente monocorde. Nonostante il messaggio buonista e accondiscendente, GUARDI E E LADRI fu sorprendentemente accusato di “malcostume”: un ladro dai tratti anche positivi e una guardia non irreprensibile scandalizzarono, e infatti quando Totò passò dall'altra parte in TOTO' E CAROLINA la censura non perdonò. Belle le scenografie naturali, valorizzate dall'efficacissimo bianco e nero del grande Mario Bava.

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Puppigallo 18/03/07 10:29 - 5406 commenti

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Uno contro l’altro, praticamente amici. Totò e Fabrizi sono in forma più che smagliante. Nell’interpretazione del primo c’è però una vena di malinconia (guardarlo negli occhi), che lascia quasi interdetti. Tempi perfetti e battute a raffica per una coppia di giganti. Sono loro due il film, non cercate altro, anche perché sarebbe superfluo. Da segnalare: la moneta Augustea, l’inseguimento (Ormai che ti sei fermato, sei preso),al commissariato, la sfuriata in casa di Totò, il mitico tema, sulle scale… in poche parole, tutto. Gioiellino.

Galbo 4/01/08 05:52 - 12567 commenti

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Sicuramente uno dei film più belli e memorabili interpretati da Totò, codiretto da Steno e Monicelli e dominato dalle colossali (artisticamente parlando) figure di Fabrizi e del principe De Curtis all'apice della forma artistica. Ma per una volta è tutto il film ad avere grande valore,con una sceneggiatura di stampo neorealista (vi mise mano anche Flaiano) in cui si sorride ma con una costante malinconia di fondo e una visione amara della vita. Bellissimo.

Undying 5/01/08 17:49 - 3807 commenti

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Tra le cose più complete girate dal Principe, per via di una splendida e brillante sceneggiatura ed una regia sapientemente orientata a dare rilievo a due personaggi interpretati da grandi attori. Ne l'uno, ne l'altro hanno la meglio: il duello tra guardia e ladro finisce in pareggio. Un risultato garantito dalla profondità dei sentimenti che anima entrambi i protagonisti. Dialoghi curati, ottima fotografia (opera di Mario Bava) ed un pizzico di tristezza (sentimento innato e presente in Totò, pur se poche volte messo in risalto). Gran film, imprescindibile...

Renato 5/07/08 02:59 - 1648 commenti

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Un grande film: splendida commedia all'italiana, divertente ma venata da un pessimismo neanche troppo sotterraneo; sceneggiatura perfetta e regìa che regala dozzine di momenti straordinari. E come se non bastasse i due protagonisti si chiamano Totò e Aldo Fabrizi... le interpretazioni dei due mattatori varrebbero da sole il prezzo del biglietto, eppure -come detto- il film è anche molto altro. Semplicemente imprescindibile.
MEMORABILE: Totò: " Ne ho piene le tasche di questi Bottoni! "

Pigro 23/01/11 11:31 - 9971 commenti

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Momenti comici straordinari (tra tutti, il lungo inseguimento iniziale) che rivelano la nuova scoppiettante coppia Totò-Fabrizi. E poi l'umanità profonda nella rappresentazione delle classi popolari, in cui non c'è vera distinzione tra guardie e ladri. E la commozione che sa emergere sul finale. C'è tutto questo in un film che racconta la paradossale vicenda di un truffatore e un poliziotto (un po' truffaldino, in verità), ma soprattutto il bisogno postbellico di una reciproca comprensione, riappacificazione e condivisione del futuro.

Rambo90 29/06/10 14:10 - 7861 commenti

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Bellissimo primo film per la coppia Totò-Fabrizi, ottima la regia a quattro mani di Steno e Monicelli, così come i dialoghi e i personaggi pieni di umanità. Il finale è molto malinconico e al tempo stesso divertente, i duetti tra i due grandi attori strepitosi e irraggiungibili, così come la prova di tutto il cast in un film quasi perfetto e ancora oggi attuale.

Smoker85 27/09/11 00:13 - 496 commenti

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Quando a Totò veniva chiesto a quali lavori tenesse maggiormente, era solito mettere tra i primi proprio questo film. Non è il solito Principe, debordante, sfrenato, puramente comico. È amaro, misurato, molto umano. Non solo uno dei migliori film di Totò, ma di tutto il cinema italiano. Grande prova ovviamente anche di Aldo Fabrizi e del cast in generale (Giuffrè, Ninchi, Delle Piane, Carloni). La storia nella, sua semplicità, non può che coinvolgere lo spettatore nei continui capovolgimenti di ruoli tra i due protagonisti. Capolavoro senza tempo.
MEMORABILE: La truffa della moneta; l'incontro tra i due protagonisti nell'androne del palazzo; Esposito che corregge il tema del figlio.

Graf 17/04/12 04:06 - 708 commenti

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Un poliziesco tra neorealismo e commedia di costume. In realtà, una denuncia degli stenti di due persone qualunque nell'Italia del dopoguerra; la descrizione, tra l'amaro e il divertente, di una disagiata situazione economica e sociale che accomunava, nella sua durezza, tutti i cittadini sia che vivessero nel rispetto della legge sia che, invece, la trasgredissero. Un poliziesco che rispetta tutte le regole del genere ma che si fa canto morale e invito alla pietas. Totò e Fabrizi interpretano due personaggi a tutto tondo. Bella la fotografia di Mario Bava.

Giùan 6/09/12 22:27 - 4807 commenti

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Film dai meriti tanto incontrovertibili da esser stato uno dei pochi di Totò a trovar quasi unanime consenso in vita del Principe. Steno e Monicelli alzano il tiro del loro cinema centrando il bersaglio della farsa capace di sconfinare all'occasione nel sentimentale, poggiando però costantemente su solide fondamenta realistiche (le borgate, i ritratti di interni già piccolo-borghesi). Ovviamente determinante l'aderenza al progetto di due totem attoriali, in grado di far ricorso con eguale naturalezza ai registri del comico e del patetico. Evergreen.
MEMORABILE: Il tema sul papà Totò di Libero/Carlo Delle Piane: altro che Io speriamo che me la cavo; "Sono stufo di vedere sti bottoni per casa".

Gabrius79 21/08/13 23:44 - 1465 commenti

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Stupenda e impareggiabile commedia con due grandi mostri sacri del cinema italiano come Totò e Aldo Fabrizi diretti all'accoppiata Steno-Monicelli. Il film è praticamente un bellissimo spaccato dell'Italia che fu e si regge sulla grande esperienza dei due protagonisti assieme a un'ottima Ave Ninchi. Risate e scene indimenticabili ma anche momenti amari miscelati sapientemente. Da vedere con piacere.
MEMORABILE: La corsa all' Acqua Acetosa

Steno (Stefano Vanzina) HA DIRETTO ANCHE...

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Minitina80 25/04/15 11:24 - 3128 commenti

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Uno dei migliori lavori di Totò e Fabrizi, dove comicità e melodramma riescono a esprimersi ad alti livelli e a convivere senza pestarsi i piedi. Merito anche di una regia sapiente e una sceneggiatura robusta che vanta firme autorevoli. La società italiana del tempo, quella della ricostruzione del secondo dopoguerra, viene fotografata alla perfezione avvalendosi di una satira latente, ma graffiante e con uno stile che si avvicina al neo-realismo. Da vedere a tutti i costi.

Parsifal68 15/02/16 12:59 - 607 commenti

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A mio parere il miglior film di Totò, giustamente premiato e lodato dalla critica che, in vita, non lo ha mai amato. Insieme a Fabrizi Totò costituisce una coppia praticamente perfetta, dai dialoghi e dai tempi comici che non hanno la benché minima sfumatura: l'uno compensa l'altro e viceversa. Il film ci consegna anche un ritratto amaro di un'Italia povera e martoriata ma dai sentimenti autentici come l'amicizia che può sbocciare anche tra persone agli antipodi. La fotografia in bianco e nero della Roma post-guerra è straordinaria. Da non perdere.
MEMORABILE: Totò: "Ma come, lei è cosi grosso e non è commendatore?" Fabrizi: "Ma perché, i commendatori vanno a peso?"

Daniela 13/09/17 21:41 - 13035 commenti

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Per riacciuffare un piccolo truffatore che si è lasciato scappare, un brigadiere spinge la propria famiglia a fare amicizia con quella del ricercato... Bellissima commedia, impreziosita dalle memorabili interpretazioni di Fabrizi e Totò, in cui il lato comico convive armonicamente con la riflessione sociale, mostrando come, al di là dei ruoli codificati, la guardia ed il ladro siano accumulati da identici bisogni e da una solidarietà di classe in grado di emergere nei momenti decisivi. Nel valido cast di contorno, spicca il profilo inconfondibile di un giovanissimo Delle Piane.

Paulaster 2/03/18 11:13 - 4720 commenti

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Guardia deve riacciuffare un ladro per evitare il processo. Preambolo con classica truffa (e conseguente inseguimento) per spaziare poi in una sceneggiatura basata sull'umanità. Totò non cerca la risata a tutti i costi mentre Fabrizi è molto sfaccettato nei cambi di espressione. Parte conclusiva di forte impatto morale e specchio di un'Italia alla ricerca del minimo benessere. Le location periferiche sottolineano la ricostruzione di lì a venire.
MEMORABILE: Il sesterzo come il volante; Delle Piane che punta la pistola; Il confronto sulle scale.

Rufus68 25/08/18 21:27 - 3911 commenti

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Parte deboluccio (la truffa della moneta ha toni grossolani); l'entrata in scena di Fabrizi, a contatto con Totò, provoca una serie di esplosioni comiche memorabili: dallo scontro alla biglietteria allo storico inseguimento (dal centro alla periferia d'una Roma irriconoscibile e bellissima), dalla fuga ai tentativi di cattura a vuoto. Tutto il cast funziona, a partire da un Delle Piane faccia da schiaffi bravo a regger la parte coi due protagonisti. Grande il Principe, monumentale Fabrizi, perfetto nel registro patetico e leggero.
MEMORABILE: L'inseguimento; Il tema "realista" di Delle Piane; Fabrizi dal barbiere; Totò e i "Bottoni"; Le scuse di Fabrizi costretto all'arresto dal dovere.

Camibella 16/06/20 00:29 - 277 commenti

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Uno dei pochi film di Totò che venne elogiato dalla critica, è il ritratto di due personaggi diametralmente opposti, un ladruncolo che vive di espedienti per campare e un brigadiere austero e goffo. Li unisce una dignità e un rispetto che sfoceranno in una improbabile e sincera amicizia. Girato da un Monicelli in una Roma in bianco e nero ancora ricoperta dalle macerie (non solo materiali della recente guerra), "Guardie e ladri" è un memorabile esempio di grande cinema, spaccato di un'Italia ferita ma che sapeva essere un grande paese. Totò è grande ma Fabrizi non gli è da meno.
MEMORABILE: L'inseguimento.

Zampanò 28/10/20 13:05 - 386 commenti

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Accomunare in un destino solidale poliziotti e mariuoli fu lo scatto culturale di una squadra di registi e sceneggiatori (Brancati e Maccari su tutti) disposti a mischiare le carte. La commedia all'italiana nasce qui, non con I soliti ignoti. Fabrizi e Totò sono due locomotive che trascinano all'unisono, anche se il Principe sbuffa di più. Quell'estenuato rincorrersi clownesco nella campagna romana ha fissato un archetipo. Sfiziosi i comprimari tra cui Delle Piane ragazzo: il suo scostumato tema-verità ispirerà lo stesso Monicelli di Amici miei atto II°.
MEMORABILE: Totò s'arrabbia col figlio: "Questo tema non va bene, i temi bisogna scriverli di fantasia, non su cose che riguardano la vita, che c'entra la vita?".

Pessoa 30/01/21 15:21 - 2476 commenti

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Questo film è la riprova (non che ce ne fosse bisogno) che attori come Totò e Fabrizi, se serviti da una sceneggiatura adeguata, erano capaci di prestazioni di livello assoluto. Siamo di fronte a uno dei capolavori della commedia all'italiana, ancora intriso di Neorealismo, dallo script praticamente perfetto, portato alla sublimazione da Steno e Monicelli con mano leggera ma fermissima. Cast di contorno più che buono, confezione pregevole garantita dalla produzione Ponti-De Laurentis. Un film esemplare: si ride parecchio, con la lacrimuccia finale che ci sta tutta. Imperdibile!
MEMORABILE: Fabrizi e il barbiere; Se trovi un portafogli per strada...; Il tema sul papà; Tutta la scena finale, dal pranzo in poi.

B. Legnani 29/04/21 15:15 - 5621 commenti

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Parte tutt'altro che bene, con la truffa della moneta romana, con un interminabile (persino insopportabile) inseguimento a piedi, con un'evasione inverosimile, con un articolo regolamentare che si vuole serio ma che è semplicemente assurdo. Poi, lentamente, prende quota, toccando il vertice durante tutto il lungo finale, senz'altro la cosa migliore del film, nel quale i due protagonisti, Aldo Fabrizi e Totò, danno un vero saggio del loro talento, con gesti e sussurri da antologìa. Ma l'ottima, anche commovente, conclusione non fa dimenticare i non pochi intoppi della parte iniziale. 
MEMORABILE: Fabrizi insegue il figlio di Totò, convinto che questi si incontri col padre, per scoprire che ha un appuntamento con la propria figlia...

Jaconardo 16/03/22 20:34 - 7 commenti

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Se non il migliore, uno dei migliori del Principe, coadiuvato da un'immensa "spalla" come Fabrizi. Steno e Monicelli portano sullo schermo una storia che fa ridere, piangere e pensare (basti pensare al colloquio tra i due pratogonisti sulle scale di casa prima del pranzo). Un giovanissimo Carlo delle Piane mette in mostra, nelle scene in cui è presente, doti che poi emergeranno col tempo. Comprimari tutti all'altezza. Da vedere e da rivedere
MEMORABILE: L'inseguimento iniziale; Fabrizi dal barbiere; " Mio padre non è proprio quello che si dice un bell'uomo...".

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Gottardi 23/03/22 16:22 - 396 commenti

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Ladruncolo per mantenere la famiglia povera sfugge a una guardia che deve riacciuffarlo per non perdere il posto pena la rovina della sua, di famiglia. La mano sicura di Monicelli prevale su quella di Steno (e la sceneggiatura di Brancati e Flaiano, tra gli altri) e la comicità è sempre amara, con una vena che si mantiene appena un filo sopra il patetismo, quel tanto che basta per essere a buon diritto qualificato come neorealismo drammatico. I due protagonisti assumono un registro perfetto per le parti, e la solidarietà per le classi meno abbienti è venata di pessimismo.
MEMORABILE: Il pranzo tra le due famiglie.

Androv 1/08/22 09:51 - 196 commenti

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Una perla del cinema italiano e uno dei film migliori con Totò, qui assolutamente perfetto, insieme a un Fabrizi da antologia. I loro duetti sono da storia del cinema e della recitazione. Se si escludono alcuni passaggi un po' buonisti, il film si regge totalmente sulle spalle dei due ed è anche originale per il moralismo dell'epoca (e infatti ebbe diversi problemi). Una delle prove più straordinarie del nostro Totò. Questo è il cinema d'autore-popolare che ci piace.

Ultimo 26/01/23 17:08 - 1701 commenti

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Celeberrima commedia italiana con il duo Totò-Fabrizi in grandissima forma. Sono loro il vero cuore del film, bravissimi a dar vita a dialoghi e momenti memorabili (uno su tutti l'inseguimento, passato alla storia...). Accanto alla vicenda comica ce n'è anche una più seria, che va a toccare le famiglie dei due protagonisti. Sicuramente invecchiato, ma merita ancora la visione, specie se si vuole riscoprire il contesto sociale dell'immediato dopoguerra. Tra gli altri figura un giovane Carlo Delle Piane. Notevole.

Cerveza 23/03/24 10:13 - 602 commenti

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La lotta civile per la sopravvivenza prosegue anche dopo la guerra con lo stesso popolo diviso fra legalità e illegalità, dove però anche il mariolo si percepisce come galantuomo autoassolvendosi con un “tengo famiglia” anche quando ruba i fiori ai santi. Comico senza esagerare, satirico a tratti, è risolto da un lacrimoso "volemosebbene": l'usuale arte dell'arrangiarsi di un’Italia che fu e che ancora è. In un paese dove le furberie sono ammirate, un ladro e una guardia non potevano che essere messi allo stesso tavolo a giocare a convenienza le stesse due carte: burla e pietà.
MEMORABILE: La guardia: “Fèrmete! Che questo è americano! Che figura ce facciamo all'estero?”; “Ma lei è un poliziotto?“, “No, mí so milanés”.
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  • Curiosità Undying • 13/04/09 12:02
    Comunicazione esterna - 7570 interventi
    Mario Bava fu impegnato sul set come direttore della fotografia.
    Così lo ricorda Mario Monicelli:

    "La scena dell'inseguimento sull'argine del Po (in realtà è l'Aniene, come si vede chiaramente nel nostro speciale location, ndr) era particolarmente problematica: dovevamo girare in esterno, i due attori dovevano correre e non ne avevano per niente voglia, per cui c'era bisogno di un direttore della luce molto svelto, quasi sbrigativo, che approfittasse di ogni momento della loro disponibilità. Bava realizzò quella sequenza in modo impeccabile e con grande classe, tant'è vero che è diventata la scena simbolo del film, la fanno rivedere ancora oggi, la proiettano nelle scuole. Più per merito suo che per me o per gli attori".

    Intervista a Mario Monicelli, Roma, 7 aprile 2004. A cura di Michele Sancisi.
    Pubblicata su Kill Baby Kill! Il cinema di Mario Bava - edizioni Unmondoaparte
  • Discussione Zender • 24/05/11 12:31
    Capo scrivano - 3 interventi
    Columbo, hai finito di penare :) Lo speciale location è online.
  • Discussione Columbo • 24/05/11 13:56
    Pulizia ai piani - 1097 interventi
    Bravo/i, davvero ben fatto, ottimo lavoro!. Soprattutto la lunga scena dell'inseguimento era assai ostica.
  • Discussione Columbo • 25/05/11 16:57
    Pulizia ai piani - 1097 interventi
    Mi è venuto in mente che la fontanella prima del palazzo di Totò c'è ancora, se ben ricordo.
  • Discussione Zender • 25/05/11 19:57
    Capo scrivano - 3 interventi
    Visto anche il film. Se è la stessa l'hanno comunque spostata. Il punto non è lo stesso, siamo a una cinquantina di metri di distanza.
  • Discussione Saimo • 18/05/18 12:38
    Disoccupato - 262 interventi

    Volevo segnalare questo volumetto dedicato a Guardie e ladri, curato dal super-esperto Alberto Anile e ricco davvero di materiali inediti e preziosi (dal soggetto originale alle lettere private degli autori fino a rari artwork d'epoca). Pubblicato dalla Cineteca Nazionale, il libro nasce dal fortuito ritrovamento di un'edizione alternativa del film, con alcune varianti rispetto alla copia approvata dalla censura, che è poi quella che è sempre circolata anche commercialmente. L'unico difetto, secondo me, è che il libro sta avendo una distribuzione un po' faticosa, ma vedo che finalmente anche Amazon ne ha presa qualche copia. Per la cronaca, costa meno di 10 euro.
  • Curiosità Smoker85 • 30/04/19 12:40
    Custode notturno - 82 interventi
    Nel finale del dialogo tra Fabrizi e Totò, quando il ladro decide di arrendersi alla guardia per non fargli perdere il posto di lavoro, si nota una leggera eterogeneità del sonoro. Ciò è dovuto al fatto che quella scena è stata parzialmente ridoppiata, in ossequio alle imposizioni della censura dell'epoca, che non voleva far apparire la guardia Bottoni eccessivamente solidale col ladruncolo Esposito, come spiegato in A. Anile, Totò proibito, Lindau, 2005.