L'idea per un corto che prende in prestito (quanto inconsapevolmente?) l'episodio "L'autostoppista" presente in Creepshow 2 non è affatto malvagia e, al contrario, denota una certa creatività, in considerazione dei mezzi e del budget (costo zero!) adottati. Andrea Ricca riesce a fondere decorosamente bene l'animazione in 3D (realizzata a livello amatoriale) con le riprese ed il protagonista (Michele Di Mauro) si presta giocosamente allo scherzo. Nel complesso, e in virtù delle buone premesse, sarebbe bello poter rivalutare il regista, magari al cospetto di un prodotto sostenuto da un budget.
Archeologo recupera un vaso antico ma compare uno scheletro guerriero che cerca di bloccarlo. Anche se non originale, il plot è carino; e anche se l'animazione e l'integrazione dell'immagine computerizzata non sono perfette, la resa è comunque buona. Il problema è altrove, e cioè nel fatto che il film in sé non ha alcun senso e alcuna necessità (oltre a non avere nessuna atmosfera): sembra di assistere più che altro a un gioco cinematografico, a un esercizio, una prova tecnica, sia pure scherzosa. Mah...
Corto italiano che pur essendo realizzato abbastanza bene (anche gli effetti speciali un po’ rozzi ma buoni vista la pochezza di mezzi) ha il problema di non avere mordente. L’idea è poco originale così come pure lo svolgimento che risulta abbastanza bolso. In definitiva troppo insipido.
Il problema principale sta nel fatto che il corto in questione (circa quatro minuti) "non ha un perché". Appare infatti come un esercizio di stile un po' vuoto, al di là di effetti speciali non perfetti, sui quali peraltro si può chiudere un occhio. Manca la possibilità di catturare l'interesse dello spettatore, come invece accade in The furfangs.
Il corto ha il pregio di riportare alla mente i trucchi realizzati dal grande Harryhausen (anche se la tecnica per realizzarli è, ovviamente, diversissima) ed è interessante perché realizzato praticamente a costo zero; però non può dirsi molto riuscito perché manca l'idea che sappia sorprendere, che in un prodotto di questo genere è fondamentale. Il filmato è curioso e il regista da incoraggiare.
Michele Di Mauro HA RECITATO ANCHE IN...
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Giusto.
Può darsi che "The guardian" non fosse disponibile prima del 2009 e allora è giusto lasciare quell'anno.
Però per "The furfang 2" il discorso è diverso: nella scheda è indicato 2010 ma il corto è del 2011, quindi sicuramente prima di tale data non poteva essere visibile.
DiscussioneZender • 13/02/15 17:41 Capo scrivano - 48347 interventi