Uno dei migliori film italiani su terrorismo e anni di piombo. Denota bene la partecipazioni ai cortei per motivi tra i più svariati, i contrasti talvolta violenti e la diffidenza tra movimenti dello stesso segno, fino ad arrivare a rapine per autofinanziarsi, mentre al di sotto serpeggia come il rettile più velenoso la strumentalizzazione di questi disgraziati da parte di chi sta di chi sta al potere, per poi farli arrivare in un burrone senza uscita. Tanto tremende quanto reali le ultime considerazioni di Bentivoglio.
Dopo il controverso Maladolescenza Murgia ritorna con un'opera più lucida, meno ricercata formalmente ma di fortissimo impatto. Un sguardo senza filtri su un gruppo di ragazzi che nel '77 decidono di prendere la via della lotta armata. Murgia non prende una posizione definita, ma attraverso sequenze eloquenti e dialoghi di dolente sincerità nessuno sembra salvarsi da una critica feroce che colpisce allo stomaco e la prova ne è la sua oscurità. Tra chi sceglie l'azione pacifista e quella armata sembra non esserci soluzione per nessuno.
Per Buttafava (lo condivide Giusti) il film non riesce a narrare una storia, pure perché "i personaggi sono manichini pittoreschi (non importa se credibili) o portavoce aridi di principi generali". Questa è invece la forza del film, che rappresenta bene il "folclore" di vari casi umani (notare i nomi evangelici) che spesso (non sempre) erano "aridi portavoce di principi generali"! Murgia non fa sconti nel dare patenti di antipatìa a largo raggio. Eccede nella scena a effetto del prefinale, ma la sorpresa funziona. Il cast, invece, tranne Bentivoglio (già bravissimo) non è brillante.
MEMORABILE: Oltre al citato prefinale, Ivo (Remotti) - cattivo maestro - quando afferma che il PCI è morto nel 1944 (il riferimento è alla "Svolta di Salerno").
Film come questi vengono spesso criticati, mentre dovrebbero invece essere esaltati per la loro semplicità e per la loro poetica ingenuità, che li rendono molto più veri di tante opere neorealiste. Non è un capolavoro e ha parecchi difetti, non c'è dubbio, ma questo gruppo di attori non eccelsi e un regista di buon mestiere riescono a portarti dentro la vicenda e a raccontarti benissimo gli avvenimenti degli anni di piombo, senza certa fastidiosa prosopopea. Un buon film, che si avvale anche di una valida scelta delle location e delle musiche, e che racconta una storia interessante.
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DiscussioneZender • 21/07/12 16:50 Capo scrivano - 48336 interventi
Scrive Bachis:
L'interprete nel ruolo di Giovanni (il ragazzo sardo) è Giancarlo Sulis. Praticamente in tutte le recensioni che si trovano in rete il nome è sbagliato (il vecchio vizio del copia incolla). Interessante sarebbe trovare una copia di buona qualità del film giacché non è, che mi risulti, mai stato realizzato in DVD ma solo in videocassetta ma è introvabile. Si può vedere locandina e alcune foto qui http: //www. filmtv. it/film/30123/la-festa-perduta/foto/1/
DiscussioneZender • 21/07/12 17:01 Capo scrivano - 48336 interventi
Sì, in realtà il copia e incolla nel caso dei cast non è un vizio ma una necessità, se si hanno 28000 titoli in database, quindi grazie della correzione ma il buon Fauno che ha compilato la scheda non ha proprio nessuna colpa e ha fatto esattamente ciò che doveva. Tra l'altro proprio il fatto che l'abbia commentato solo Fauno di solito certifica la rarità del film. Chissà, magari un giorno si decideranno a farlo uscire.
Tra l'altro proprio il fatto che l'abbia commentato solo Fauno di solito certifica la rarità del film. Chissà, magari un giorno si decideranno a farlo uscire.
DiscussioneFauno • 2/12/20 10:35 Contratto a progetto - 2749 interventi
Lo vidi al Roma d'Essai di Bologna quando uscì, ed eravamo ancora abbastanza negli anni di piombo, che ebbero il canto del cigno col sequestro Dozier a metà dell'anno seguente. Come era prevedibile, rimase nella sala per pochissimi giorni. Circa 15 anni dopo trovai la VHS.
Lo vidi al Roma d'Essai di Bologna quando uscì, ed eravamo ancora abbastanza negli anni di piombo, che ebbero il canto del cigno col sequestro Dozier a metà dell'anno seguente. Come era prevedibile, rimase nella sala per pochissimi giorni. Circa 15 anni dopo trovai la VHS.
E' un film che oggi forse si apprezza meglio. Davvero un bell'inserimento nel Davinotti, questo.