Classicone salgariano con cui il grande Sollima ritenta il colpaccio riuscito con Sandokan, riproponendo all'uopo il duo Kabir Bedi/Carole André. Forse è colpa della storia, sta di fatto che il film è molto divertente ma non ha minimamente l'epocale (per i ragazzi dell'epoca) impatto della saga di Mompracem. Cast eterogeneo, singolari le prestazioni di Tony Renis e Rigillo, meritato spazio per due veterani del nostro cinema avventuroso, Franco Fantasia e Sal Borgese. Nostalgia canaglia.
Dopo il grande successo di Sandokan, torna il duo Sollima-Kabir Bedi per un'altra opera tratta dai libri di Emilio Salgari. Decisamente ben realizzato, il film appare piuttosto godibile pur non raggiungendo il fascino delle gesta della Tigre della Malesia. Il film appare molto curato nelle ambientazioni e nella scenografia e presenta nel cast molti validi caratteristi italiani, oltre a presenze insolite come Toni Renis.
Dignitoso film d’avventura tratto dai romanzi di Salgari. Uccisioni a tradimento, patti demoniaci, fantasmi, vendette, rapimenti, catture ed evasioni sono manovrati con competenza dal bravo Sòllima, che sa infondere alle scene d’azione – soprattutto duelli e assedi – una non indifferente spettacolarità, merito anche del maestro d’armi e aiuto regista Franco Fantasia. La bellissima e bellicosa Jeanine surclassa decisamente l’insipida Andrè.
Non è propriamente il mio genere, comunque è sicuramente un prodotto discreto, del resto la regia di Sergio Sollima è un sigillo di garanzia. Confezionato abbastanza bene con buone location e bei costumi, tende un po' troppo al romantico e forse avrebbe dovuto osare di più sul piano della violenza (del resto son pirati, mica ballerine), ma chiaramente il film è rivolto ad un pubblico molto giovanile, per cui... Sal Borgese aveva interpretato anche il film omonimo con Terence Hill.
Bella trasposizione della saga salgariana, d'altronde Sollima è una garanzia; qui si ripropone la coppia Kabir Bedi/Carole Andrè e il film scorre via che è una bellezza tra arrembaggi, assalti, vendette e patti col diavolo. Notevole l'apporto dei personaggi "minori", su tutti Angelo Infanti, Sal Borgese e un inedito Tony Renis. Buona colonna sonora dei fratelli De Angelis, un po' ridondante ma sempre efficace soprattutto nel pezzo di punta "Hombres del mar" interpretato dai Charango. Gobibile.
MEMORABILE: La fuga del Corsaro Nero dal galeone del perfido Van Gould all'interno di un barile gettato in mare...
Sollima ritenta il colpo riuscitogli l'anno prima, con il suo "Sandokan" televisivo, rifacendosi questa volta a un altro celebre personaggio inventato da Emilio Salgari nel 1898 (ispirandosi a un corsaro realmente esistito, fra l'altro mio conterraneo, Emilio signore di Ventimiglia!), mettendo nuovamente insieme Kabir Bedi e la dolce e bellissima Carole André. Il risultato è piacevolissimo: personalmente, lo apprezzai molto quando lo vidi all'epoca. Ambientazioni ben curate e davvero azzeccati gli interpreti di contorno.
Film a me molto caro per motivi personali, questo di Sergio Sollima venne proiettato al cinema, dopo il successo televisivo dello sceneggiato Sandokan, sempre di Sollima e sempre interpretato dal duo Kabir Bedi/Carole André. Anni luce da Jack Sparrow e dai suoi film-giocattolo sui pirati, questa pellicola infonde ancora in me delle grandissime emozioni, perché rappresenta il mio secondo incontro con gli eroi di Emlio Salgari. Da notare il compianto Angelo Infanti nel ruolo del capitano Morgan, il secondo del Corsaro Nero. Ottimo.
Non è niente di eccezionale ma si fa valere. Ottima la prova di Kabir Bedi, la Andrè sempre stupenda e bene anche il resto del cast. Un bel film di avvventura: buoni sentimenti, combattimenti e splendidi paesaggi. Se volete vedere un bel film sui pirati questo è quello che fa per voi.
Diciamola tutta: la sceneggiatura ci sarebbe pure, la trama è intricata ma è la messa in scena a difettare, con attori poco ispirati e dialoghi troppo semplicistici. Alcuni passaggi lasciano a desiderare (vedi l'aggressione del serpente nella giungla - si era già parlato della pericolosità del rettile), per non dire imbarazzanti. A parte la Carole André con la sua abbagliante bellezza, il lungometraggio di Sollima s'incanala tra i B-movie di second'ordine. Un'occasione mancata.
MEMORABILE: Kabir Bedi che si libera da un barile a picco nell'oceano, da una profondità rimarchevole, a rischio embolia e risale senza il minimo fiatone...
Il Corsaro Nero non era la fotocopia di Sandokan, ma Sollima evidentemente voleva andare sul sicuro, affidando il ruolo a Kabir Bedi e rimettendogli accanto pure Carole André! A parte l'inevitabile sensazione di déjà vu il film funziona, garantendo una buona aderenza alle pagine di Salgari e proponendo un efficace campionario di ambientazioni esotiche, battaglie, onore, vendette, tradimenti e amori più o meno impossibili. Ferrer degno antagonista, bei ruoli per la Jeannine, Infanti, Fantasia, Rigillo, la Lassander e un insolito Tony Renis.
Dignitoso e movimentato cappa, spada e cannonate, che può contare su un protagonista giusto per la parte, come anche il suo acerrimo nemico, il duca e tutta una schiera di personaggi, nella ciurma e non, che contribuiscono a vivacizzare la pellicola. Pur mostrando gli anni, la confezione è ancora discreta; e le varie vicissitudini del corsaro, tra scontri, amore per una donna dalla parentela stretta “poco” gradita e il perseguimento del suo unico scopo, rendono il tutto più che vedibile. Non male.
MEMORABILE: "Vi vendicherò fratelli, lo giuro su Satana!"; "Il mio sangue è marcio"; Una "botte" e via; I frati, che cantano le preghiere e portano le scale.
Per chi ama i film d'avventura ci sarà di che leccarsi i baffi. Bellissimi paesaggi, mare aperto, assalti alle navi, duelli con la spada, pirati... tutto molto bello. Un film che assicura un pomeriggio di relax. Ma attenzione. Chi ha letto Salgari e la sua saga sul Corsaro Nero si renderà conto che il film, per quanto discreto, è ben lungi dal riproporre l'atmosfera dei libri. Problema che si ripropone spesso. Splendido il cast femminile. Si può guardare e con piacere.
Non ai livelli della miniserie su Sandokan, ma comunque un buon prodotto che non si sottrae all'uso di elementi paranormali (le visioni frequenti del protagonista). Squadra che vince non si cambia, per cui ecco l'aitante Bedi ancora in coppia con l'elegante André (non male il cast di contorno, in special modo la sinuosa Lassander): azione, ritmo, bei costumi, musiche degli Oliver Onions come al solito azzeccate, personaggi interessanti (alcuni dei quali, purtroppo,soccomberanno per la giusta causa), finale fiabesco ma con una sua morale (perdona e sarai perdonato).
MEMORABILE: La scialuppa in alto mare con sopra Honorata.
Rilassante. Alcune cose pregevoli (ottima la sensuale Sonja Jeannine nella parte della nativa Yara), altre ridicole (un conte “verde” anche nei capelli (!), la battaglia, le cannonate, Coclite sul ponte). Bedi elegante come un vero nobile, deliziosa Dagmar Lassander come Marchesa di Bermejo. Buffi gli olandesi. Il pirata Morgan/Infanti anticipa di 40 anni la genialità di Jack Sparrow, sia nell' “interpretare i regolamenti”, sia negli stratagemmi.
MEMORABILE: Gli occhi di Yara; Lo Spagnolo: “Il mio Sangue… è marcio”, indimenticabile lezione di storiografia più efficace d'un corso universitario.
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Dvd della No Shame Films (agosto 2006); ora fuori catalogo.
Lingue: Italiano
Sottotitoli: Italiano
Formato video: Wide Screen
Formato audio: Dolby Digital 5.1
Uscito in seguito, nel 2008 ad essere precisi, nella collana di dvd da edicola "I classici del cinema d'avventura" delle Edizioni Master.
Musiche dei fratelli Guido e Maurizio De Angelis, che spesso firmavano le loro opere come Oliver Onions (in particolare i film con Bud Spencer, come Dune Buggy) ma che in questo caso pubblicarono un vinile da 45 giri sotto lo pseudonimo di “I Charango” (dal nome di una chitarra a dieci corde usata nelle Ande e non sulle coste caraibiche). Il 45 giri proponeva sul lato A “Hombres del Mar” (anche se molti bambini cantavano “o-o-o-ombre del maar”) Sul lato B, “Yara”, pezzo strumentale che mescolava elementi andini (stile Inti Illimani, per intenderci, era il 1976…) e atmosfere caraibiche… strano titolo, in realtà, perché nel film il pezzo viene eseguito nel finale… ma non vorrei fare troppi spoiler