E al terzo capitolo Steven Spielberg passa la mano: resta come produttore esecutivo ma lascia la regia a Joe Johnston, cui spetta l’ingrato compito di tentare di rivitalizzare una sceneggiatura indecente. JURASSIC PARK III ha forse un solo vero merito: quello di tagliare le fastidiose presentazioni dei personaggi che tanto avevano appesantito il secondo capitolo per entrare quasi subito nel vivo dell'azione. Protagonista torna ad essere Sam Neill, accantonato ne IL MONDO PERDUTO e di nuovo qui assieme all'ex partner Laura Dern (presente però in semplice...Leggi tutto versione “special guest”). Manca però Jeff Goldblum, sostituito da attori non all'altezza che precipitano fin da subito il film nel limbo dei seguiti girati senza convinzione. E in effetti l’impressione è proprio questa: un adventure/horror movie tirato via in fretta e furia per compiacere i fan del parco giurassico, attirati ormai solo dalle promesse di un film in cui lo scopo principale è spaventare. Obiettivo fallito, oltretutto, perché il regista non sa certo gestire la tensione come Spielberg e l’accumularsi di apparizioni improvvise di dinosauri (ma il T-rex non c'è più!) non colpisce più nessuno. E’ tutto un ripetersi di situazioni già viste (con un omaggio persino a BLAIR WITCH PROJECT o meglio, vista l’ambientazione, al nostro CANNIBAL HOLOCAUST), valorizzate di tanto in tanto da una buona scelta delle inquadrature ma penalizzate da colori troppo scuri e in ogni caso non all'altezza dei capitoli precedenti. Una sensazione che coinvolge un po' tutte le componenti del film, complessivamente segno di un'operazione giocata un po' al risparmio. L'idea era quella di raccontare la storia come fosse una piccola odissea, con il nostro manipolo di eroi (e una donna sola, Tea Leoni) che passano da una zona all'altra dell'isola “giurassica” incontrando di volta in volta un nuovo pericolo, dai soliti velociraptor (ridicolmente intelligenti) ai nuovi pterodattili, volatili protagonisti della parentesi forse più gustosa e originale. Scritto male e recitato peggio, JURASSIC PARK III si rivela essere così l'episodio più debole della trilogia, nato da un mutamento preciso (ricondurre il tutto a un film “di genere” più immediato e superficiale dei suoi predecessori, puro entertaining fine a se stesso) condotto purtroppo senza la necessaria convinzione. I dinosauri di Stan Winston sono sempre suggestivi, ma il non nasconderli spesso al buio come faceva Spielberg li espone anche alle critiche di chi giustamente vede negli effetti digitali movimenti innaturali, troppo repentini. Anonima la colonna sonora (tranne per il tema preesistente di John Williams) a conferma di un lavoro sottotono, rovinato in maggior parte da personaggi odiosi (che dire del solito bambino intelligente al punto da dare lezioni di vita giurassica al paleontologo?) e da una regia deficitaria.
Premesso che i raptor dovrebbero essere più bassi di un uomo e che la storia della loro super intelligenza è forzata, resta comunque una discreta pellicola, con la nuova star, lo spinosauro, che je mena a tutti, T-rex compreso. Alcune pause, dialoghi così così, ma molti dinosauri, anche se il regista non si sofferma troppo sulle singole specie. Degna di nota la scena dove i protagonisti cercano il cellulare in tre enormi mucchi di letame fumante di spinosauro, costringendo un grosso predatore a fuggire nauseato. Nel complesso non è male, ma bisognava spremere di più le meningi.
MEMORABILE: La grande gabbia, ma non per uccellini...
Scopiazzato in ogni suo punto da altri film: in primis l’immagine del Dott. Grant è un plagio alla figura di Indiana Jones, poi ci sono riferimenti a Lo squalo e a molti altri film, mentre la struttura dei personaggi è quella di Alien. Gli effetti speciali sono all'altezza ma l'assenza di scene splatter rende il tutto monotono come la linearità degli eventi in stile videogames. Il raschiamento del barile.
Terza spremitura dell'idea alla base di Jurassic Park. Vive di rendita pertanto questo film che ha il solo pregio di introdurre nuovi dinosauri protagonisti (lo spinosauro e lo pterodattilo). Lo spettacolo è decente e lo si riesce a guardare, ma questa moda dei sequel per ammortizzare i costi di produzione è quasi offensivo nei confronti dello spettatore così come il finale incredibilmente ancora aperto (gli pterodatili fuoriusciti dalla mega gabbia)... Effetti speciali e location ottimi.
MEMORABILE: Il cellulare che suona nella pancia dello spinosauro e il suo attacco nel lago.
Saggiamente Spielberg affida la regia del terzo episodio della saga dei dinosauri ad altri (in questo caso Johnston): la storia è ormai stiracchiata. Così il film finisce per diventare una (involontaria) serie di citazioni dei due episodi precedenti sia come situazioni (aggressioni dei bestioni ai danni delle "prede" umane) sia come personaggi (uomini che violano l'ambiente, eroi solitari che lo difendono). L'unico motivo di interesse è la presenza di alcuni bravi attori come Macy e Neill.
Terzo e francamente inutile capitolo della saga lanciata da Spielberg (e pare purtroppo che sia in arrivo un quarto capitolo peraltro nuovamente diretto da Spielberg). Noioso, privo di idee, con personaggi spolpati (in modo letterale...) fino all'osso e la regia di Johnston che cerca di dare un senso alla cosa spingendo sull'azione ma il risultato è deludente. Colpa anche di un cast decisamente mediocre. Il peggiore della serie, fino a questo momento.
Siamo al terzo capitolo: per rivitalizzare la serie vengono ripescati vecchi personaggi e introdotti dinosauri nuovi di zecca (alcuni per altro modificati rispetto alla realtà...). Il risultato è buono, un film avventuroso che si lascia tranquillamente vedere, ma la trama è un po' troppo banale nonchè simile in molti punti a quella del secondo capitolo.
Distaccandomi, uti semper, dalla stragrande maggioranza della critica, che ha bollato questa terza parte come infido epilogo di un'altrimenti felice esperienza cinematografica, ho trovato questo Jurassic Park III Extinction davvero avvincente ed appassionante. L'idea dell'isola popolata solamente da dinosauri mi ha sempre affascinato e il ritmo alto, con violenze sparse di qua e di là, ha contribuito alla mia valutazione da pollice recto. Gustoso!!!
Seguito realizzato in fretta e furia per solcare l'onda del successo di un titolo sbancabotteghini. La produzione non azzarda a deviare nei contenuti e propone di nuovo Sam Neill all'opera con il (solito) intento di salvare un ragazzino dai mostri preistorici. Unica novità di rilievo la presenza dei velociraptor mutanti, ma nel complesso - se si esclude il buon lavoro sugli effetti speciali - non v'é altro buon motivo di seguire un film privo di contenuti. Una fiera della banalità realizzata con ingenti mezzi, ma poca fantasia. Parziale successo, ma con incassi in calo, al box office.
Finalmente torna Sam Neill, ma il difetto principale è la mancanza di una sceneggiatura all'altezza. Due coniugi costringono lo scienziato ad andare ad Isla Sorna per recuperare il figlio, caduto su essa con un parapendio... un po'deboluccia a dire il vero. Tuttavia i buoni effetti speciali, le ambientazioni veramente stupende (il centro servizi diroccato, la gabbia per gli uccelli) e qualche ricordo del primo capitolo riescono a fargli guadagnare punti.
Finalmente il tirannosauro viene spodestato da un altro predatore preistorico, meno famoso e per questo più affascinante. Altre novità come i sauri volanti in questo terzo capitolo, che lo rendono più interessante rispetto al precedente. Purtroppo dopo un buon inizio il film finisce per annoiare, riassemblando gli ingredienti del primo; come l'umorismo, che funziona meno, o le teorie scientifiche (che qui hanno meno mordente). Effetti speciali notevoli che valgono la visione.
Piuttosto debole rispetto agli altri episodi giurassici, se non altro per una scrittura che sfiora a tratti la soglia del ridicolo anche in un ambito così immaginario. Le scene d'azione non sono minimamente paragonabili a quelle realizzate da Spielberg e il recupero finale del cappello del prof. Grant è un fastidioso richiamo ad Indiana Jones al quale Neill si ispira a piene mani per la sua interpretazione. Noioso.
Terzo capitolo, con molta meno tensione e inventiva rispetto ai precedenti, ma molta più azione, ritmo e scorrevolezza. Il risultato è un film divertente, senza impennate, ma di sicuro intrattenimento. Ottima la scelta di far tornare Sam Neill, vero e proprio punto di forza del cast, attorniato da bravi attori che però fanno giusto da contorno. Buono.
Terzo capitolo della saga seguita dagli amanti dell'avventura e dei dinosauri dove in realtà non si vedono molte cose nuove rispetto agli episodi precedenti; la pellicola inizia ad avere quel qualcosa di già visto che sicuramente abbassa l'interesse. Meglio non abbondare troppo con i sequel.. alla lunga rischiano di stufare.
Spielberg lascia il posto in regia ad un onesto esecutore, fidando nell'automatismo dell'effetto-saga ed in effetti il film fila via senza entusiasmare ma anche senza annoiare. Certo non sorprende come il primo né non può contare sulle sequenze tensiolitiche del secondo capitolo (il migliore), però intrattiene senza offendere l'intelligenza, a parte qualche forzatura di troppo, soprattutto in chiave filo-velociraptoriana. Effetti speciali e buon cast non possono però riscattare del tutto lo script assai banale e riciclato, vero punto debole della pellicola.
Terzo ma non ultimo episodio della saga di Jurassic Park, di cui francamente si poteva fare a meno. La saga, almeno nel suo filone originale, era già completamente esaurita. Si nota parecchio il voler inventare per forza qualcosa da raccontare, qualcosa da aggiungere. Recitato bene, ma questo non basta a salvare la trama troppo esile.
Le celebri note di John Williams questa volta non sono supportate adeguatamente da scene all’altezza. Il limite più grande è identificabile in una sceneggiatura deficitaria e pressoché ridicola per la portata del marchio di fabbrica. D’accordo che gli effetti speciali e le scenografie fanno il loro dovere, ma se la sostanza alla base è poca tutto il resto viene drasticamente sminuito. Anche un attore capace come Sam Neill si ritrova intrappolato in un ruolo stereotipato e prevedibile, come d’altronde ogni singolo minuto del film.
Serie che oramai, grazie a un discreto regista, innesta il pilota automatico e ricolloca sulla scacchiera gli stessi pezzi; il problema è che lo spettatore, per la terza volta, vede la medesima partita (continuando la metafora scacchistica). L'intrattenimento non latita, ma oramai lo script è abusatissimo, oltre che poco curato proprio sotto il profilo della coerenza narrativa. Da segnalare il bullissimo Spinosauro (antesignano del kitsch Indominus Rex) e i soliti Velociraptor che fanno qualche innocua scaramuccia.
MEMORABILE: Il telefono che suona nello stomaco (no comment!); La ricerca del telefono nelle montagne di sterco; Il sogno, nell'aereo, di Alan Grant.
Famigliola americana, a seguito della scomparso del figlio, organizza una spedizione di salvataggio. Chi meglio di una vecchia conoscenza potrà guidarli in quell'inferno? Al terzo episodio la serie dei rettili più amati di sempre torna al passato reclutando a tempo pieno Sam Neill e, a mezzo servizio, Laura Dern. Accompagnati da bravi comprimari contribuiscono a confezionare, sotto la guida di Johnston, un prodotto onesto che riesce ancora a garantire una serata disimpegnata.
Dopo un opulento e divertente secondo capitolo, la saga crichtoniana sembra farsi meno pretenziosa: la durata si riduce a una canonica ora e mezza, il plot non va oltre la semplice avventura spaventosa formato famiglia, le sequenze spettacolari si ridimensionano di conseguenza. Gli effetti visivi restano di pregevole fattura e il ritorno di Sam Neill e di Laura Dern si apprezza, ma, per quello che ha da raccontare, il terzo episodio si dimostra il meno incisivo e il meno necessario della saga. L'intrattenimento, comunque, non manca e gli pterodattili antropofagi fanno la loro figura.
MEMORABILE: Lo spinosauro uccide il T-rex; Lo scheletro del patrigno; Il raptor si finge un animale imbalsamato; I cuccioli di pterodattilo; I raptor comunicano.
Trama al minimo: gruppo di persone finisce sull'isola dei dinosauri (con un incidente aereo scontato sin dalla partenza); ma del resto nemmeno le sceneggiature dei capitoli precedenti brillavano e questo, almeno, si presenta sin da subito per quello che effettivamente è: puro entertainment e nient'altro. Personaggi improbabili, perché se effettivamente rivedendo Sam Neil e Laura Dern si ha l'impressione del vero sequel, per la seconda è praticamente un cammeo (al quale è affidato lo sviluppo di un finale quasi imbarazzante) e il primo è affiancato da una controparte più giovane.
Messi da parte gli intrecci etici e morali dei primi due film la base narrativa si fa più asciutta, con un mood avventuristico più calcato e un sottofondo più cupo che sfiora addirittura l’horror. Un occhio di riguardo va alle scenografie forestali e alla caratterizzazione dei dinosauri, che in questo caso più che predatori sono dei veri e propri villains. Ottimo il sound design, evitabilissima la favola della bella famiglia ricongiunta.
Primo Jurassic Park non tratto da un libro e si vede; l'azione abbonda, ma la vicenda è stiracchiata, i personaggi superficiali, le incongruenze molte. La storia si svolge infatti sulla stessa isola del secondo film), dove i dinosauri erano in libertà...allora come spiegare le gabbie e i recinti sul modello di Isla Nublar? Per non parlare dello Spinosauro, assente nel Mondo perduto e che qui stalkera di continuo i protagonisti, o dei raptor, una volta brutali ma raggirabili e ora così intelligenti da cacciare con trappole... Nonostante i difetti, tuttavia, intrattiene e non annoia.
MEMORABILE: La sequenza nella gabbia degli pteranodonti (presa peraltro dal romanzo "Jurassic Park").
Parte subito in quarta questo ennesimo incubo preistorico, senza sottotesti politici, senza badare a implicazioni morali di nessun tipo, divorato dalla prepotenza degli effetti speciali e da un ritmo senza tregua. Un film d’avventura che diventa quasi un horror boschivo, caratterizzato da una grana figurativa dark e da un uso peculiare delle location. Riuscitissimo l’attacco degli pterodattili. Cast potabile.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
CuriositàMagerehein • 19/10/22 13:55 Call center Davinotti - 79 interventi
L'animatrone di Spinosaurus usato in questo film creò non pochi problemi alla troupe, sia per le dimensioni che per la potenza: per farlo entrare e uscire dallo studio era infatti necessario smontarne le porte, e il suo trasporto sul set dovette avvenire di notte su un percorso specifico (non passava sotto alcuni ponti). Inoltre, nella scena in cui T-Rex e Spinosaurus combattono, l'animatrone del secondo finì col decapitare l'altro rendendolo inutilizzabile. Qui la fonte