La stessa troupe, gli stessi personaggi, gli stessi autori di TOTO’ DI NOTTE N° 1 ritornano per questo pseudo seguito che avrebbe potuto intitolarsi, più coerentemente, TOTO’ DI NOTTE N° 2. Evidentemente s'è preferito attirare qualche curioso in più lasciando immaginare un Totò inedito alle prese con chissà quali storie pruriginose. In realtà Totò e Macario, dopo le disavventure subite in giro per il mondo nel film precedente, sono finiti in prigione per contrabbando, fermati alla dogana svizzera con cioccolata e orologi nascosti nel contrabbasso (uno sketch eccezionale,...Leggi tutto con i due che improvvisano tortuosissimi giochi verbali). Chiusi in cella (il secondino è l'immancabile Mario Castellani, una presenza finalmente non secondaria) ricorderanno le notti trascorse per l'Europa a cercare una scrittura per esibirsi come contrabbassisti (quanto avvenne in TOTO’ DI NOTTE N° 1, in pratica). E’ palesemente un espediente utilizzato per riciclare qualche scarto del film precedente, con nuovi numeri musicali (c'è perfino Gianni Morandi giovanissimo, capelli a scodella, che canta da perfetto “urlatore”) e scenette ormai sempre più vagamente richiamanti le capitali visitate (Parigi, Madrid...). L'operazione è a dir poco raffazzonata, con evidenti salti nel montaggio, inserti talvolta nemmeno presentati, gag tirate inutilmente per le lunghe... Eppure Totò è ancora una volta esplosivo e Macario lo spalleggia bene. Basti pensare alla scena in aeroporto (Macario pretende che l'aereo faccia una breve sosta a Cuneo per permettergli di riabbracciare il cugino), o con Gianni Agus che deve capire come due belle signorine contrabbandino preziosi. Insomma, la coppia funziona (anche se il finale è da brividi) e le risate, in definitiva, non mancano.
Gli effetti dei "Mondo" (alla Jacopetti, Cavara e Prosperi) ebbero la loro bella ripercussione in ogni genere, se pure Totò in questa (e in un'altra occasione) ebbe modo di essere spedito - in missione velatamente erotica - a zonzo per i locali notturni. Come sempre è il garbo dell'attore, qua affiancato dal malinconico e dolce Macario, a dare un senso all'operazione, che si dilunga fiaccamente dietro intermezzi-sedativi, garantiti dalla presenza d'un fanciullesco Morandi. Si vede più per rispetto delle presenze nel film, che per altro...
Film realizzato con gli scarti di Totò di notte n. 1, con l’aggiunta di qualche esibizione di (casto) strip-tease. Considerando il carattere smaccatamente commerciale dell’operazione non rimane che applaudire alla professionalità della ben assortita coppia di protagonisti, del tris di spalle storiche Castellani-Marchetti-Agus e del navigato regista Amendola. Se il valore medio della cinematografia di un paese lo si valuta dalla qualità dei sottoprodotti, in Italia negli anni ’60 non ce la passavamo affatto male.
Seguito di Totò di Notte N° 1, inferiore al già non eccezionale primo capitolo. Il problema sta proprio nei noiosi intermezzi musicali che fanno da sfondo all'intera operazione, perché Totò e Macario sono fantastici e i loro duetti potevano essere sfruttati molto meglio. Da antologia la scena alla dogana, quella del cocktail e quella delle chiavi della prigione. Da vedere mandando avanti i numerosi spogliarelli e le varie canzonette.
Essendo fatto con "avanzi" di altro film e qualche nuovo materiale musicale, è un collage mal fatto e qua e là fastidioso. Qua e là, però, brilla pure il genio di Totò (Macario è in seconda fila). Per colpa della noia (di sexy non c'è proprio nulla, almeno oggi) non va oltre *½. Lando Buzzanca (come nel film precedente) è un passeggero dell'aereo e (forse) pure il primo carcerato a entrare nella mensa della prigione.
Serie di sketch vari (e poco divertenti), tenuti insieme (si fa per dire) da una cornice carceraria e da noiosissimi e insulsi siparietti musicali o pruriginosi spogliarelli. A cosa si è ridotto Totò, che qui duetta con Macario mantenendo a malapena l'interesse (vagamente apprezzabile la scena della dogana e qualche momento qua e là) con il solito armamentario comico massacrato da una sceneggiatura e da una regia penose. La visione è tempo perso.
Siccome al peggio non c’è mai fine, dopo Totò di notte n. 1 ecco che i produttori attenti solo al facile incasso ci ammanniscono questo indegno Totò sexy. Soliti striptease inizi anni ’60 intervallati con alcune comicissime e collaudate scene d'avanspettacolo che Totò recita a ruota libera quasi con il pilota automatico. Macario e Castellani si confermano ottime spalle. Il film, che è narrativamente inserito in una cornice carceraria, ricorda Accadde al commissariato di Giorgio Bianchi, ma siamo alla rifrittura delle frattaglie nell'olio vecchio.
MEMORABILE: Le scatenate scene del banco dell'Alitalia, della dogana e dello smarrimento delle chiavi in carcere.
Un'indegna operazione commerciale che sfrutta alcuni spunti comici di Totò tenuti assieme da insulsi e noiosi siparietti con lontanissime venature erotiche. Nella scena della dogana Totò si diletta in giochi di parole che anticipano, per impostazione, la supercazzola di Tognazzi, ma il resto è poca cosa. La regia è cialtronesca, i colori scelti sono invece interessanti e lontanamente baviani. Sono presenti tante pubblicità nient’affatto nascoste (Alitalia, Pepsi e Motta, per citarne alcune).
Un film decisamente scialbo ma fortunatamente nobilitato e salvato dagli sketch della coppia Totò/Macario, coadiuvata da caratteristi come Castellani e Agus. Per il resto assistiamo a noiosissimi siparietti "sexy" (per l'epoca forse, perché al giorno d'oggi non sono nulla di che) che fungono da riempitivo. Il film si avvale nel montaggio di scarti presi dal precedente film della coppia.
Curiosità (ormai quasi solo un documento) d'epoca; inferiore a Totò di Notte n° 1. Una serie di sketch (non tutti riusciti, purtroppo) innestestati su uno schema da mondo-movie. Ovviamente è un piacere vedere Totò e Macario insieme, che duettano sfiorando il simpatico delirio, ma il film in sé non incide e si dimentica. C'è da dire che - sempre nell'ottica del documento - i siparietti sexy, avvolti da gustosa aura d'antan e cromatismi sensuali, riescono (archeologicamente) a incuriosire.
Raffazzonato e noioso filmetto, continuazione un po' kitsch e scadente di Totò di notte n°1. Sarà che in pellicole a colori fa un effetto diverso, sarà che non tutte le ciambelle riescono col buco, ma la verve tipica dell'iconico attore partenopeo è sostenuta a fatica (non esclusi i comprimari). Molte gag risultano troppo lunghe, sconnesse e sforzate. I vari siparietti onirici di canzoncine e spogliarelli non intrigano granché, anzi rallentano inutilmente una già scarna sceneggiatura. Se tutto questo è "sexy", una camomilla sarebbe più eccitante!
Mario Amendola ha a disposizione per qualche giorno Totò e Erminio Macario entrambi a fine carriera nonché un buon numero di spogliarelli girati qua e là per il mondo. Ne esce fuori un mondo movie sgangherato, con una trama appena passabile e moltri siparietti praticamente incomprensibili. I due grandi attori hanno ancora classe, ma l'insieme risulta noioso e squallido.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
CuriositàZender • 14/12/17 14:49 Capo scrivano - 48405 interventi
Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film, con tanto di vietato ai minori di 18 anni: