Il film è tratto da una commedia di Woody Allen e da lui sceneggiato e interpretato. Curioso che della regia si occupi Herbert Ross, visto che il nostro aveva già dato prova di saperci fare con PRENDI I SOLDI E SCAPPA e BANANAS. Comunque sia PLAY IT AGAIN, SAM è alleniano al 100% per gli argomenti trattati (sesso frustrato in primis), per l'estremizzazione dell'umorismo tipico del suo personaggio. Non esistono dialoghi inseriti a sproposito, ogni parola pronunciata dal Sam del titolo (in originale Allan Felix, il riferimento...Leggi tutto è al Sam di CASABLANCA e alla frase storica di Bogart) è, quand'anche non divertente, acuta, indovinata. PLAY IT AGAIN, SAM, è un film che si vede col sorriso sulle labbra. Non necessariamente questo si trasforma in risata, ma di sicuro non accenna a scomparire. Perché il ritmo è serrato, le situazioni comiche si susseguono incessanti grazie a un montaggio molto moderno che trancia di netto gran parte dei raccordi inutili. Allen autoironizza con esilarante ferocia sulla sua condizione di anti-macho (per evitare la rissa arriva a fingersi zoppo in una delle scene più memorabili in assoluto), esalta fino al parossismo l'imbranataggine tipica dello sfigato che sogna di far sesso il prima possibile. Sam è un critico cinematografico e la sua ossessione per il machismo sprezzante di Humphrey Bogart lo porta a immaginare l'eroe di CASABLANCA (con gli inseparabili impermeabile e cappello) un po' ovunque nei momenti "decisivi". Ci parla e si fa consigliare, ma tra il dire e il fare... Diane Keaton è la compagna ideale, Tony Roberts il quarto incomodo, le ragazze che si alternano sul set passano senza lasciare il segno. La quintessenza di Allen.
Mi ha sempre colpito che il miglior Allen del periodo (e di sempre) avesse alla regìa non Woody, bensì l'esperto Herbert Ross. Film divertentissimo, con alcune trovate geniali, con assoluto rilievo per le apparizioni di Bogart. Da notare che Bogart è l'attore televisivo Jerry Lacy e non, come molti riportano, il sosia Robert Sacchi (che ha lavorato in Italia per Casa d'appuntamento, con la Ekberg, la Neri e la Bouchet e poi, in patria, nel delizioso Il detective con la faccia di Bogart).
La fase più divertente della filmografia di Woody Allen ha il suo culmine proprio con "Provaci ancora Sam", commedia scritta dallo stesso Allen portata sullo schermo però dal buon mestierante Herbert Ross. Il film all'epoca riscosse, giustamente, anche un notevole successo al botteghino. Le battute si susseguono ad un ritmo serrato e quasi sempre sono di livello notevolmente elevato. Ottima l'idea di far interloquire, nei momenti di crisi, Allen con il suo idolo Humphrey Bogart. Molto buono.
Il film alleniano per eccellenza è costruito attorno e dentro al Bogart di Casablanca e alla sua scena madre, ideale cornice dell'opera. Un'opera che di geniale ha tutto, dalle battute alle idee (la telefonata tra lui e lei montata nei vari momenti della giornata, l'ossessione di Dick per la reperibilità in un'epoca in cui il cellulare era un'utopia, i dialoghi con Bogart), dal montaggio serrato allo sviluppo dei sogni del protagonista, intriso di cinefilia quanto solo Allen sa essere. Delizioso.
MEMORABILE: Il momento dello sparo che manda in tilt la coscienza da macho del povero Woody.
Straordinariamente divertente, una specie di Bignami dell'umorismo Alleniano anni '70, con la regia più "classica" e meno anarchica di un professionista come Herbert Ross. In pratica un fuoco di fila di battute, citazioni cinematografiche, satira su alcuni miti di quel periodo... un vero spasso. A mio avviso il film non è invecchiato per niente e resta godibilissimo; certo se non si è visto prima Casablanca un po' il gioco si perde. Da segnalare la prova di Tony Roberts, ottima spalla della coppia Allen-Keaton.
MEMORABILE: "Se non ritorno entro un'ora, subaffittate il mio appartamento!"
Gran divertimento e altra collezione di battute e scene classiche: un Allen doc, affidato a un veterano al solo scopo di dirigere il traffico e dare al tutto un ritmo più disteso, da commedia classica pur nella modernità metacinematografica. E, a proposito di metacinema, da questo film genererà un curioso spin-off italiano con... Oreste Lionello (Provaci anche tu Lionel) visto un secolo fa (ricordo solo che c'era il tenente Sheridan) e quindi in attesa di recupero.
L'Allen più alleniano è diretto da un altro regista. Nonostante che a dare senso al film siano soprattutto la sceneggiatura e il personaggio di Woody, colpisce come il tocco di Herbert Ross non sia così dissimile (anche se meno anarchico) da quello che contraddistinguerà Allen negli anni successivi. Una sequela di battute grandiose, comicità slapstick, citazioni, un montaggio moderno in cui il flashback e l'immaginazione del protagonista si rincorrono. Da vedere.
Formidabile commedia che riesce ad essere allo stesso tempo intelligente e divertentissima. Il ritmo è notevole, con una serie infinita di gag e battute che vanno praticamente tutte a segno e una regia (non di Allen ma alleniana al 100%) svelta e dinamica. Moltissime le citazioni, tutte azzeccatissime. Woody Allen e Diane Keaton perfetti. Ottimo film.
Uno dei migliori Allen in assoluto, nonchè il primo film che comincia a staccarsi dalla comicità pura per introdurre i temi classici del suo pensiero (pur non essendo diretto da lui, la sceneggiatura è con tutta evidenza di Allen). Abbondano comunque le situazioni comiche, soprattutto nella prima parte, in cui assistiamo ai vari tentativi del protagonista di rimorchiare le donne. Ottimo l'affiatamento con la Keaton, bravo anche Tony Roberts. Imperdibile.
Uno sfigato parla con Rick Blaine per farsi consigliare sulla vita. Partendo da qui, Allen spara una serie di cartucce comiche irresistibili nei panni del critico cinematografico complessato e perennemente in analisi. Molte cose sono invecchiatissime (la gag della reperibilità ai vari telefoni), ma si ride veramente tanto e il livello delle trovate metacinematografiche è altissimo. Strepitoso il finale (del resto "ispirato" a un precedente piuttosto illustre. "You must remember this, a kiss is just a kiss"...).
MEMORABILE: La risposta-tormentone di Allan ai consigli di Bogey: "It works for you! You're Bogart!"
Una delle migliori prove attoriali di Woody Allen, che per l'occasione cede lo scettro della macchina da presa al dignitoso Herbert Ross riservandosi il ruolo di mattatore assoluto in questa storia (la sceneggiatura è sua) di nevrosi, farmaci, battute fulminanti e di un certo spessore sui soliti problemi amorosi/esistenziali che gravitano da sempre nel cinema alleniano. Un tocco di classe, poi, l'accostamento con il meraviglioso Casablanca (La storia d'amore) e con il grande Humphrey Bogart (storico duro noir, dal brusco e irresistibile fascino).
Memorabile e divertentissimo. Allen ci regala una delle sue prove più riuscite e complete. L'introspezione raggiunge livelli semiseri veramente esilaranti e gag al fulmicotone. Il racconto scorre fluido come la purezza artistica dell'attore. Ne ha fatta di strada Woody...
Commedia veloce, semplice, intelligente e divertente. Classica storia da film romantico impreziosita e tenuta in piedi quasi esclusivamente dalla verve di Allen in un mix perfettamente riuscito di autoironia, nevrosi e un pizzico di sano snobismo. Tutto è ben bilanciato, i tempi della narrazione non permettono il minimo accenno di noia, le gag piu inaspettate si alternano a momenti "tormentone" (l'amico con la sua fissa della reperibilità). Nella sua semplicità rasenta la perfezione.
Un Allen prima maniera come ormai sempre più raramente se ne vedono, un film a dir poco esilarante tutto giocato sulla figura nevrotica, insicura e allucinata del protagonista alla ricerca di una donna dopo la fine del matrimonio. Le battute e le situazioni divertenti volano via a raffica esattamente come gli appuntamenti "galanti" di Sam, tra un incontro surreale, una fantasia personale e un dialogo con Bogart. Per chi ama il genere è imperdibile.
MEMORABILE: Le stralunate fantasie del protagonista.
Anche l'ambientazione non è a New York, anche se mancano i famosi riferimenti autoironici alle radici ebraiche, perfino se la regìa è affidata ad un altro, non c'è dubbio che questo sia uno dei film più Alleniani di sempre. Geniale la componente metacinematografica, con le epifanie del Bogart di Casablanca a fare da mentore al protagonista; ma l'intera pellicola sopravvive spaventosamente bene al peso degli anni grazie ad una sceneggiatura fresca e brillante, che non denuncia affatto l'origine teatrale del copione.
MEMORABILE: "Le interessa la danza, signorina?" "Vai al diavolo, sgorbio!" "Che ha detto?" "Era un po' stanca".
Questo è l'omaggio che Herbert Ross fa a se stesso e a tutti gli amanti di un certo cinema. Il protagonista del film è ossessionato da Casablanca a tal punto da parlare con il fantasma di Humphrey Bogart, a cui confesserà tutte le sue nevrosi in ambito amoroso. Il regista è bravo a portare Allen in un tempo che sembra essere sospeso lasciandolo libero di dare sfogo a tutta la sua verve artistica. Tantissime le battute snocciolate una dietro l'altra da Allen, unico e vero mattatore del film.
Uno dei primi successi di Woody Allen, qui non regista ma vero mattatore oltre che sceneggiatore e autore del testo teatrale da cui è tratto il film. È una commedia divertentissima, che già affronta con esilarante ironia quelli che saranno anche in seguito i classici temi del cinema del genio newyorkese, in primis le nevrosi dell'intellettuale sensibile e insicuro nei confronti del sesso e del genere femminile. Gag e battute a ripetizione, oltre all'efficace ricorso alle apparizioni del Bogart di Casablanca in veste di modello da imitare.
MEMORABILE: Sam in ansia per il primo incontro semina per l'appartamento copertine di lp per dare un senso di casa vissuta.
Allen porge un grande omaggio a Casablanca trasponendo dall'opera teatrale una commedia originale e simpatica. Molte scene piacevolmente sopra le righe, ottima recitazione ecc. ma il vero problema è Sam (Allan nella versione originale). L'attore non è per niente credibile nei panni di un ventinovenne complessato e imbranato; oltretutto certe scene sono inverosimilmente esagerate e più che far ridere lasciano interdetti. Tra pregi e difetti penso che il voto possa accostarsi fra i tre e i tre pallini e mezzo senza una particolare disparità.
Commedia divertente e ottimamente recitata; moltissime le battute che vanno a segno e geniale l'idea dello "spirito" di Bogart consigliere in materia di donne. Forse si nota la mancanza di Allen dietro la macchina da presa per qualche eccesso fantozziano (oggetti distrutti, cadute etc.) ma nel complesso il film funziona e regala scene memorabili: la mostra d'arte, l'abbordaggio in discoteca, il monologo allo specchio. Diane Keaton superlativa, nonostante alcuni abiti orribili, Tony Roberts già ottima spalla, si ripeterà in Io & Annie.
MEMORABILE: Il resoconto della rissa: "a uno gli ho dato il mento sul pugno e a quell'altro una nasata sul ginocchio".
In una struttura narrativa filante anche grazie all'accostamento a Casablanca, Allen scrive una sceneggiatura con battute che resistono al tempo dando merito anche al dualismo con la Keaton. Il perdente che a modo suo fa bella figura trova empatia anche grazie all'acume non comune delle frecciate. San Francisco non è New York ma è sufficiente come location per dare attenzione solo ai personaggi.
MEMORABILE: "Sparisci sgorbio"; La medaglietta esibita; Il numero di telefono al pilota d'aereo.
Un fantastico Allen, questa volta ben diretto da Ross, riesce a farci divertire sia con la sua performance di un uomo in crisi d'amore, che ha come idolo Bogart, sia con la scrittura di questa commedia brillante. Ottime spalle sono sia la bella Keaton, che Roberts. I momenti in cui si ride sono davvero tanti e le gag non risparmiano nulla; insomma, la solita eccellente ironia di un uomo forse bassino e bruttino ma che quando ci prova riesce sempre a farci sorridere e, forse, innamorare. È difficile trovare qualcosa che non va; quasi perfetto.
MEMORABILE: "Davvero tu sei eccezionalmente bella, tu sei una bellissima ragazza, tu sei un'insolita bellamente ragazza, sei ragazzamente bella..."
Critico cinematografico goffo e ansiogeno si innamora della moglie del suo migliore amico. Ma come il Bogart di Casablanca saprà farsi da parte. Allen adatta una sua celebre opera teatrale affidando la regia a Ross, esperto nel trasporre al cinema famose commedie teatrali. Ma il film è tutto di Woody e rimane il lavoro migliore nella prima fase della sua carriera, brillante e al contempo malinconico. Le fobie e il difficile rapporto con l’altro sesso del protagonista anticipano anzi lo stile delle sue opere maggiori a partire da Io e Annie.
MEMORABILE: Gli immaginari dialoghi con Bogart; L’incontro con l’ex moglie; L’ossessione per il reperimento telefonico di Dick; L’approccio fallito in discoteca.
Una specie di ponte tra l'Allen demenziale del primissimo periodo e le tematiche sentimentali care alle sua fase più matura. Si lascia apprezzare per le caratterizzazioni da grandi attori di Allen e Keaton, mentre le parti in cui appare Bogart e parla al nostro si fanno a tratti un po' stucchevoli, non risollevandosi nel finale cinematograficamente sdolcinato. Molto meglio gli scoppi di comicità guidati dai dialoghi di Woody e dalle sue nevrosi. Non si ricorda come un capolavoro, ma come un'opera importante nella prima cinematografia dell'attore e regista.
Uno dei migliori film di Woody Allen in assoluto; stavolta, però, dietro la macchina da presa non c'è lui ma Herbert Ross, che si mette totalmente al servizio di Allen, considerando anche che la trama è tratta da una pièce dello stesso attore. Le battute geniali non si contano e tutta la vicenda è di grande intelligenza ed efficacia. Pochi attori, poco minutaggio e un grande film come Woody Allen sapeva fare ai primi tempi, prima di imborghesirsi un po'. Indimenticabili le apparizioni del sosia di Humprey Bogart. Assolutamente da vedere, non solo per i fan.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
In una divertente scena del film, Allen beve un profumo maschile (naturalmente destinato a profumarsi e non ad assetarsi!). Si tratta, come dice lui stesso nel film, della realmente esistente CANOE COLOGNE, un eau de toilette maschile americana da loro molto popolare (in Italia mai distribuita), che vediamo com'era ai tempi del film e com'è oggi. Grazie a Didda23 per il fotogramma.
E diamo ora uno sguardo all'armadietto del bagno quando è aperto e vediamo un po' cosa contiene...
1. Canoe Cologne 2. Band-aid (i famosi cerotti)
3. Alka-seltzer 4. Crest (una marca di dentificio molto popolare in Usa)
5. Talco Johnson & Johnson 6. Mennen anti-perspirant (deodorante maschile con antitraspirante in flacone plastico con vaporizzatore a pressione)
DiscussioneZender • 22/09/11 09:03 Capo scrivano - 48408 interventi
Markus ebbe a dire: In una divertente scena del film, Allen beve un profumo maschile (naturalmente destinato a profumarsi e non ad assetarsi!). Si tratta, come dice lui stesso nel film, della realmente esistente CANOE COLOGNE, un eau de toilette maschile americana da loro molto popolare (in Italia mai distribuita), che vediamo com'era ai tempi del film e com'è oggi. Grazie a Didda23 per il fotogramma.
E diamo ora uno sguardo all'armadietto del bagno quando è aperto e vediamo un po' cosa contiene...
1. Canoe Cologne 2. Band-aid (i famosi cerotti)
3. Alka-seltzer 4. Crest (una marca di dentificio molto popolare in Usa)
5. Talco Johnson & Johnson 6. Mennen anti-perspirant (deodorante maschile con antitraspirante in flacone plastico con vaporizzatore a pressione)
Ok Markus, risistemato il tutto e inserite le tue notazioni su tutto. Non dovrebbe esser rimasto fuori niente :)
CuriositàFauno • 9/03/19 00:36 Contratto a progetto - 2750 interventi
Dalla collezione cartacea Fauno, un altro flano del film:
HomevideoRocchiola • 14/01/20 08:37 Call center Davinotti - 1296 interventi
Il DVD della Paramount è ormai fuori catalogo ma ancora reperibile a prezzi decenti. Video panoramico 1.78 con qualche spuntinatura ma nel complesso discreto. Audio monofonico potente e mediamente chiaro. Per ora non c'è traccia del bluray nemmeno all’estero.