Open house - Film (2010)

Sono una coppia. La più bella del mondo. Ma vengono dritti dritti da True blood, e non son dispiaciuti per gli altri, che vengono programmaticamente fatti a pezzi, dentro un espropriato nido di quello che tutti credevano fosse amore e invece era un salasso. Splatter allo sbaraglio regge la tarmica veste dell'horror più cereo, macilento e monotono del 2010.

Pessimo horror americano. Parte abbastanza bene ma poi si perde in una serie di banalità e scontatezze abbastanza pacchiane. Si calca parecchio sulla morbosità ed in effetti in un primo tempo fa abbastanza presa la cosa; Tricia Helfer è un serial killer che vorrei trovarmi davanti per quanto è sexy, ma poi si cerca di scendere nello psicoanalitico ed il tutto va a farsi benedire. Si può perdere, a mio avviso.

Psicopatica modaiola lei, efferato succube lui: la coppia scoppia in quest’asettico e freddo home invasion, tutto (presunta) tecnica e fotografia chic; ma a pensarci bene si resta con le pive nel sacco sia perché il quoziente è monocorde e stantio sia perché tutto (non) torna in maniera fastidiosa. I vari assalti all’arma bianca non cambiano il risultato finale, gelido non come una birra ad Agosto, quanto come un cubetto di ghiaccio negli slip.