Visite: 16963 Punteggio: 1505 Commenti: 577 Affinità con il Davinotti: 69% Iscritto da: 4/01/10 09:36 Ultima volta online: 10/12/23 23:54 Generi preferiti: giallo - horror - thriller Film inseriti in database dal benemerito utente: 29
pumpkinhead, non vorrei dire boiate, venne però pure diretto da un certo Stan Winston, mica bruscolini... Ripeto, da adolescente mentre sfogliavo i Telesette mi trovavo le recensioni dei vari Leprechaun e mi stupivano sia gli orari di programmazione (sulla Rai a notte fonda), sia le trame (nello
Anche quando pacchianamente dice il falso, come nel primo film, là dove si inventa tutto sulla mancata citazione di Cristo da parte di tutti gli storici dell'antichità? Si Buono, giusto intervento, io infatti il primo episodio lo trattai forse con troppo entusiasmo (ed in rete,
Come al solito hai perfettamente centrato il punto; si, pur apprezzandoli, questi sono i difetti... Ma allora non guardare neanche con il binocolo il suo più recente Interreflection che, a ciò che hai detto, e seppur su giuste basi morali, aggiunge pur folklore come rap e momenti alla
Balagueró, artista dotato, ci va spesso giù pesantissimo, come temi e scene, (l'autopsia alla bambina, ben fatta), e anche qui ci son momenti riusciti, qualche interpretazione soddisfacente e qualche idea originale. C'è anche il Tosar di Aftermath di Cerdà e, dopo
Hauer bravo ed inquietante, c'è una certa atmosfera, bene una giovane Jennifer Jason Leigh ed il film, che qualcosa deve pure a Duel, tiene sotto tensione. Le sequenze di scontri sono ben fatte e Hauer, mefistofelico, appare e scompare dal/nel nulla. Un buon mistery/road movie a tinte horror;
Del monologo non ricordo nulla; ti consiglio ad ogni modo anche Interreflections di Joseph, che recupera anch'esso vari concetti dagli Zeitgeist precedenti...
Non me lo ricordo così ultrapessimo sinceramente, soprattutto dal punto di vista visivo; Dillon qua è mediocre, Henriksen è piacevole rivederlo ed il film, seppur stravisto, intrattiene un minimo. C'è di peggio.
Magari non un Gilliam in formissima, ma comunque sempre un film ispirato, con un suo fascino, dove forse ha pesato un pò troppo il limite del low budget (è, per stessa ammissione del regista, il film che gli è costato di meno in assoluto); ottimo cast in ruoli insoliti (la sexy Thierry,
Un Olmi al solito molto in forma dal punto di vista visivo, con immagini e sequenze curatissime (che, talvolta, mi han portato alla mente la notevole serie videoludica di Assassin's creed), l'originalità di script data dal tema della pirateria (qui accoppiata all'Asia!), il tutto impastato
Favino notevole, aiutato da un ottimo make up, bene il cast di contorno (anche se Gerini, De Francesco, che al solito fa un medico ed Antonucci li si vedono poco) in un'opera che cerca il più possibile di restare imparziale (ma del soggetto in questione, comunque, non esce un ritratto del
D'accordo con Caesars e Rocchiola: originale, piacevole, ben fatto, ma ben lontano dal film eccellente e pluripremiato che è stato poi considerato (4 Oscar, tutti importanti, francamente esagerati); Bong Joon-ho ha poi fatto di meglio (Memories of murder, ad esempio) e questo film strano (che
Molto bene Pryce (che con Gilliam già fece Brazil), che qui ha pure un naso posticcio; bene anche il cast di contorno riguardo ad un film che molto deve al Chisciotte di Welles (anch'esso di travagliate produzioni ed anch'esso, almeno in parte, calato nella modernità). Regia valida,
Summa di molti elementi dei Python e di Gilliam, con cast illustre (c'è anche Sean Connery), stile palpabile, tanto talento visivo ma, almeno in questo caso, meno attenzione alla profondità ed allo script (il film vale, insomma, più come flusso che per la narrazione in sè),
Buonissimo cast (inizia il Lochlyn Munro di Scary movie, per poi arrivare alla Platrow, Giamatti, la Bello, ecc.) tutto diretto dal padre della stessa Gwyneth, Bruce Paltrow. Secondo me sopravvalutatissimo, almeno qua sul sito, e, sempre a mio avviso, un film comunque scialbo e svogliato, dove solo
A me non è affatto dispiaciuto, apprezzando peraltro la vena squisitamente malinconica (vari storici elementi dei film del trio spuntano tra una gag e l'altra), ammirando anche i filmati storici che intervallano il tutto (Pdor, ecc.). C'è di meglio e di peggio, sia riguardo al trio
Tra i migliori film del trio degli ultimi anni, assieme a Fuga da Reuma park; spruzzate riuscite di Muccino, tanta sincerità, ruoli e camei illustri (Placido e Ranieri, che con Aldo già aveva dettato in una puntata di Mai dire gol), buona l'idea di base tutta incentrata sulla convivenza
Baglio diverte sempre e risulta bravo, ma la mancanza degli altri due soggetti si avverte abbastanza; discreta idea di soggetto (tutta incentrata sulla scia di Zalone, eh...) e perlomeno il comico siciliano, stavolta, si vede in un'altra mise, più cinica e sfrontata. Nella media, non merita
Senza particolari pretese è un film godibilissimo, e quoto chi dice che il trio non stanca mai, a prescindere. Discreta presenza per la Neri, in un riuscito e divertente film tutto basato sugli scontri che avvengono tra personaggi appartenenti a regioni e categorie sociali diverse. Sempre sobri
Film con attori molto in forma (e, mea culpa, ho scoperto solo ieri che Amanda Plummer fosse in realtà la figlia di Christopher!!!), notevole in duetto Williams-Bridges, solite ottimo stile di Gilliam tutto incentrato sulla visionarietà ed il film, a mio avviso, si colloca a metà
Film non troppo lontano da E Johnny prese il fucile; toccante e struggente, abbastanza controllato dal punto di vista emotivo, non furbo, sincero, può contare su un bravo Amalric in un ruolo non facile. Fulminei camei di Kravitz e Wincott, all'inizio; interessante il parallelismo che a volte
Il solito Martone di qualità, con un'opera al solito dedicata alle proprie terre meridionali, molto ben musicata, più arty e ricercata del solito, idealizzata e fortemente omaggiante un certo modo, liberale, di vivere. Buona fotografia, buone interpretazioni; è ormai chiaro
Ottimo film di Yimou, generalmente ingiustamente sottovalutato; bravo Bale (al suo primo film cinese), notevole l'aspetto visivo (cromatico, fotografico, relativo agli ambienti), molto violente e sanguinose alcune sequenze (ma, visto i temi trattati, non credo se ne potesse fare a meno). 140 minuti
Son a metà strada tra chi lo loda e chi lo ritiene nulla di che; più serioso rispetto al film con Stallone, che comunque era passabile, cast mediocre (e Urban non è che faccia molto), notevoli momenti arty al rallentatore (credo esaltati dal 3D), con musiche sublimi (se queste fossero
Negli extra del dvd, relativamente all'intervista alla Bonaiuto, mi ha colpito in particolare una frase su Napoli che più o meno dice così: in questa città non c'è una delimitazione netta tra verità e rappresentazione, una si confonde nell'altra, e forse
Momenti alla Malick abbastanza riusciti, pieni di natura e melodie, dialoghi interessanti, ottimo cast (in ruoli atipici peraltro, si veda Mikkelsen prete o Amalric baffuto che posa per il quadro) con un Dafoe perfettamente calato nel ruolo (il suo viso si presta del resto ai più vari ruoli, reali
Landon qui toppa abbastanza, non riuscendo a ripetere l'efficacia e l'atmosfera del primo episodio; sempre bene la Rothe, uno dei pilastri del prequel, ma qui la trovata alla Butterfly effect/Back to the future 2 non riesce a reggere come in passato e, come se non bastasse, il killer stile baby
Discreta e divertente versione teen horror di Ricomincio da capo, pure citato nei dialoghi finali; brava e sexy la Rothe, abbastanza inquietanti e riusciti certi momenti col killer (quasi assente nel sequel, invece), come quello dell'inseguimento in auto. Tecnicamente non male, ben montato, pieno
Un discreto Martone, in un film qui un pò sopravvalutato (il bistrattato L'odore del sangue non è che sia molto meglio di questo, per dire); molto bene la Bonaiuto che è qui assoluta protagonista. Bene anche De Caro e Paolantoni in ruoli seriosi; la vicenda di questo dramma/thriller
Carino e simpatico, con un buon cast (ci son pure Lo Verso e Mahieux!!!), il film è tutto giocato sull'ingenuità di Ballerina, che recita discretamente, e su qualche momento riuscito che fa ironia sulla mafia (l'app Ipizzo, con presentazione con tanto di Così parlò
Ultimo film di Pollack (e suo primo documentario, credo), sull'architetto Gehry; vengono realizzati vari parelleli tra arti (scultura, architettura, cinema, ecc.) mostrando come queste abbiano vari punti in comune, si intervista gente famosa (Geldof, Hopper, ecc.) ed il film, breve, mostra il talento
Buonissimo musical diretto da Parker e co-sceneggiato da Oliver Stone; non caratterizzato benissimo il Che (che qui è più osservatore esterno, ben interpretato da Banderas, pure bravo cantante), ottima Madonna (all'epoca pure incinta e super dedita al lavoro, con più di 14 ore
Film sulla scia di Gitai, anche se girato in maniera più classica e convenzionale, meno indipendente. Non si abbraccia magari proprio tutto l'argomento del conflitto, dando probabilmente alcune cose per scontate, ma si apprezzano interpretazioni e trama, tutte incentrate su scontri, sia dal
Buonissimo film di Mieli che, sullo stile di Malick, dirige un bellissimo film romantico, triste e malinconico, che, in più casi, spinge a riflettere. Marinelli sempre perfetto (la sua carriera è di un valore fenomenale imbarazzante ormai, con un film ottimo dietro l'altro), bene anche
Molte potenzialità, mega cast (i fratelli Cusack recitano assieme e che roba vedere Trifunovic, il Vukmir di A Serbian film, baciare in bocca Hilary Duff!!!), ma il tutto si perde in uno svolgimento con poco senso e poco ritmo. Bene la denuncia alla voracità americana, comunque messa poco
Dramma di ricerca lineare e semplice, con bravi interpreti e, praticamente, un inno alla vita, con un forte rispetto verso i bambini (qui alunni). L'opposto del film spettacolare e mainstream, che non è necessariamente ne un pregio, ne un difetto, con momenti riusciti ed una certa sincerità
Frenetico, forsennato, rapido, diretto bene, invecchiato altrettanto bene (il film ha quasi 25 anni), l'opera dimostra come Yimou sia variegato e a suo agio nei generi più diversi (qua siamo nella commedia, più o meno, caratterizzata da uno stile ironico) e l'intento, credo, era
In effetti il regista risulta quasi indifferente con il narrato, limitandosi ad "inquadrare" e basta o, perlomeno, quoto Schramm quando diceva che Mikkelsen è sin troppo calmo di fronte ad una faccenda atroce, agghiacciante, terribile da impazzire, a maggior ragione se lui è pure
D'accordo parola per parola con Legnani; educativo a livello di comportamento (la paura è una scelta, seppur il pericolo possa esser reale), ritmico, interessante, discretamente diretto, con una CGI non troppo biasimevole (e alcuni alieni, stile Giger, fan il loro effetto). Discreto, complessivamente
Non sono d'accordo con il buon Buio; sottolineo il fatto che comunque il film risulti impietoso anche verso l'infanzia, visto come, comprensibilmente, anche la bambina venga descritta in modo sgradevole.
Neanche a farlo apposta, non conoscendo il regista, stile visivo e tematiche mi avevan riportato a L'altra donna del re (comunque superiore a questo): mai supposizione più giusta! Buona ricostruzione storica, bravi attori (Galifianakis per una volta in un ruolo serio!), in questo dramma con
Trifunovic, qua bravissimo, risulta attivista anche a livello politico e comunque risulta più hollywoodiano (ricordo un suo film con Cage ed una parte in War inc.) rispetto alla controparte Todorovic (che, come già postai, c'è pure in Tandem di Pellegrini). Todorovic è
Tra questo e i film più blasonati di Salvatores c'è davvero un abisso; 10 minuti confusi, che non sanno bene cosa raccontare, talvolta discutibili anche a mero livello tenico. Si salvano solo le sequenze della discoteca, ben fatte, ed il cast, che ce la metta tutta. Un Salvatores
Nulla di memorabile ma, ancora una volta, Soderbergh si lascia apprezzare dal punto di vista delle scelte (l'affidare il ruolo di protagonista ad una vera lottatrice, il cast megastellare, ecc.) e dirige un thriller frenetico, breve e, almeno, decoroso. Mancano colpi di scena o idee realmente originali,
Soderbergh fa ancora una volta centro, sia dal punto di vista del cinema indipendente, che dal punto di vista della sperimentazione con mezzi alternativi (il film è girato interamente con un cellulare, anche se, di primo acchito, la cosa non si nota moltissimo). Ottimo cast (c'è
Quoto ogni singola parola del buon Schramm; i due film da lui citati magari li ho pure visti ma (per fortuna?) non mi ricordo nada. Comunque, riguardo alla censura, evidentemente il film sfruttò varie gabole o, magari, il mero menefreghismo delle gente dell'epoca.
Io, almeno, l'ho scoperto solo ora: nel film fa un cameo non accreditato Justin Theroux (che comunque non avrei mai riconosciuto, visto come si è radicalmente trasformato rispetto a Mulholland drive).
Sorta di versione araba di American idol/X factor, con inevitabili contesti sociali/geografici. Inevitabile anche la voglia di riscatto e di affermazione desiderata dal protagonista, effettivamente dotato; è una specie di Nata per vincere Palestinese, dove non c'è però la Duff
Film ispirato al reboot del videogioco del 2013, che poco o nulla spartisce con i precedenti due con la Jolie (che eran anche più tecnologici); protagonista abbastanza anonima, bene la Scott Thomas (ma la si vede pochissimo), nella media il cattivo di Goggins. E', tutto sommato, un'opera
2004: Un bacio appassionato (Ae Fond Kiss)
2007: Il dolce e l'amaro
2017: Stronger - Io sono più forte (Stronger)
2008: L'ultima missione (MR 73)
1992: La crisi! (La crise)
1947: Monsieur Verdoux (Monsieur Verdoux)
1995: Bad company (Bad Company)
1988: Moonwalker (Moonwalker)
2004: Sky Captain and the world of tomorrow (Sky Captain And The World Of Tomorrow)
2002: My little eye (My little eye)